Messina, l’Udc vuole mandare a casa Accorinti. E Ardizzone si candida sindaco

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Il presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana annuncia la sua discesa in campo per Palazzo Zanca: sulla base del programma si faranno gli accordi di coalizione

Foto LaPresse - Guglielmo Mangiapane
Foto LaPresse – Guglielmo Mangiapane

L’Udc vuole rompere l’impasse politica di Palazzo Zanca e dopo i richiami della Corte dei Conti è pronta a mettere in agenda, per giugno, la sfiducia all’Amministrazione cittadina. Il primo ad andare a casa, secondo i desiderata del partito centrista, dev’essere Antonio Le Donne, segretario generale del Comune ritenuto inadatto a ricoprire la carica. A dirlo esplicitamente è l’ex ministro Gianpiero D’Alia, già presidente nazionale del partito, passato armi e bagagli nelle file dell’opposizione dura e pura contro un sindaco che ha tentennato su ogni crisi cittadina, da quella del Piemonte alla più recente fusione dell’Autorità Portuale di Messina con Gioia Tauro. E sui futuri assetti cittadini, D’Alia si chiama fuori dalla corsa per la fascia tricolore, sgomberando il campo a Giovanni Ardizzone che ha ufficialmente avanzato la sua candidatura. Il presidente dell’Ars non ha ancora condiviso un percorso di coalizione con alcuna forza, evidenziando come l’assemblaggio di realtà composite non dev’essere considerato prioritario: dal programma discenderanno le condivisioni politiche, con un percorso di cambiamento aperto a destra e sinistra. “Scendo in campo da solo e da uomo libero” ha affermato Ardizzone sollecitando la classe dirigente cittadina a non prolungare oltre “questa agonia“.

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