Il sindaco di Reggio Calabria: “è finito il tempo del Sud piagnone, è venuto il momento di pensare al Mezzogiorno”

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“E’ finito il tempo del Sud piagnone che si recava a Roma con il cappello in mano a chiedere qualcosa. Il Meridione oggi sa esattamente dove andare e come farlo, conosciamo la strada e la destinazione, quello che ci serve e’ solo un po’ di benzina”. E’ quanto ha affermato il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà intervenendo a Palermo alla seconda edizione della Leopolda siciliana organizzata dal sottosegretario Davide Faraone. “I Patti per il Sud che sigleremo a breve con il premier Matteo Renzi – ha aggiunto il primo cittadino di Reggio Calabria – sono l’applicazione più concreta di questa nuova visione. E’ finito il tempo dei pacchetti Colombo, basta con le opere pensate per il Sud. E’ venuto il momento di pensare da Sud. E si tratta di un cambiamento rivoluzionario, per il quale gli amministratori locali rivestono un ruolo fondamentale. Chi fa il sindaco oggi deve saper essere un visionario scalzo, con i piedi ben piantati a terra per sentire quanto è fertile il terreno che amministra e per fare attenzione ai cocci di vetro che si presentano sul percorso, con la caparbieta’ necessaria a garantire i servizi pubblici essenziali ed allo stesso tempo la capacita’ di saper immaginare plasticamente il futuro della comunita’ che rappresenta“. Secondo il sindaco di Reggio Calabria “i nostri territori rappresentano la porta meridionale d’Europa e un ponte di collegamento nel percorso di dialogo con i popoli del Mediterraneo. E’ venuto il momento di riacquistare questa visione strategica del Meridione come spinta di propulsione per il futuro socioeconomico dell’intero Paese. Per farlo dobbiamo saper vincere, militarmente e culturalmente, la lotta alla criminalita’ organizzata che rappresenta una zavorra pesantissima per lo sviluppo dei nostri territori. Lo stiamo facendo con il percorso avviato sulle assegnazioni per l’uso sociale dei beni confiscati, lo facciamo stando vicino alle esperienze di lotta più significative come quella dell’imprenditore Tiberio Bentivoglio e a tutti gli imprenditori che hanno denunciato il pizzo, sostenendoli con misure premiali di tipo fiscale e sulle assegnazioni degli appalti pubblici”. “Inoltre va posta con forza la questione delle infrastrutture, per evitare che l’economia italiana continui a muoversi a due velocita’. C’e’ bisogno di un intervento massiccio per lo sviluppo della portualita’, per il rilancio del sistema aeroportuale, per la mobilita’ nelle aree interne. Ed infine c’e’ il grande tema della bellezza. Viviamo in un contesto straordinariamente ricco di risorse storiche, culturali e naturali – ha concluso – è necessario lanciare un piano straordinario per la valorizzazione di questo inestimabile patrimonio che rappresenta una grande opportunita’ per la crescita sociale ed economica dei nostri territori”.

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