Ferrovie Siciliane propone un progetto per abbattere i tempi della tratta Palermo-Roma

StrettoWeb

Due ore in meno nella tratta Palermo-Roma: questo il progetto presentato da Giovanni Russo, presidente dell’associazione Ferrovie Siciliane

Nell’epoca dell’Alta Velocità, che consente di affrontare percorsi lunghissimi in tempi davvero brevi, ci sono ancora passeggeri che per attraversare l’Italia devono prepararsi a passare sul treno dalle 10 alle 14 ore. È la triste storia di tantissimi siciliani che per raggiungere da Palermo città come Roma, quindi il centro Italia, devono intraprendere veri e propri “viaggi della speranza”, non avendo certezza dell’orario d’arrivo. La situazione è aggravata dalla necessità di attraversare lo Stretto di Messina, operazione che richiede da 1 ora e 40 minuti fino a 2 ore e 15 minuti.
L’associazione Ferrovie Siciliane di Giovanni Russo ha proposto un progetto secondo cui le tratte potrebbero essere ridotte di almeno due ore, passando da 11 ore e mezza a 9 ore e mezza in poco tempo e senza aggravi per lo Stato.
La riduzione sarebbe possibile sostituendo le attuali locomotive del gruppo E656 con locomotive più potenti dei gruppi E402 o E403, con un aumento della velocità massima di 30 km/h: si passerebbe da 130 km/h a 160 km/h. Anche le carrozze andrebbero sostituite, con alcune più moderne e veloci di tipo GC e UIC-Z1 (IC 901), più confortevoli, dotate anche di wifi e prese elettriche. Il nuovo convoglio sarebbe capace di contenere 250 posti, di cui 54 di prima classe e 198 di seconda classe.
Spiega Giovanni Russo: “In questo momento in testa agli Intercity ci sono locomotive anni ’70, che dovrebbero andare in pensione a stretto giro. Cambiando le locomotive si ottengono prestazioni superiori”.
Sostanzialmente, gli attuali treni InterCity che percorrono la tratta diventerebbero Frecce bianche, andando a favorire il mercato delle Frecce di Trenitalia che si espanderebbe fino in Sicilia, comportando soltanto un lieve aumento nel prezzo del biglietto.
Una semplice deroga del gestore dell’infrastruttura ferroviaria Rfi/Cesifer è tutto il necessario per far circolare il nuovo treno in Sicilia, affiancato da un convoglio di tipo Regionale Veloce per trasportare i viaggiatori da Siracusa a Messina. Nella tratta Palermo-Messina il risparmio stimato è di 30 minuti sulle attuali 3 ore.

Inoltre, fornendo le locomotive di un accoppiatore di tipo Scharfenberg sarebbe possibile manovrare il treno fin dentro la nave traghetto, con una sensibile riduzione dei tempi d’imbarco e sbarco. La fase di attraversamento dello Stretto potrebbe essere ridotta così a 55 minuti complessivi.
Dice Russo: “Oggi il treno fa due manovre d’imbarco a Messina e due a Villa, facendo salire il treno in un’unica composizione, senza doppia manovra, è facile risparmiare 10 o 15 minuti”. E prosegue, in riferimento ai 30 minuti che passano da quando il treno arriva a Villa San Giovanni fino alla sua partenza: “È previsto per dare precedenza ad altri treni regionali e per recuperare eventuali ritardi – prosegue Russo – e a farne le spese sono sempre i viaggiatori dei treni a lunga percorrenza. Tra l’altro sono molto più puntuali i treni diretti verso nord, mentre quelli verso sud partono costantemente in ritardo, fino a 45 minuti, per organizzazione del treno in partenza. Poi si ripercuote su tutto il viaggio perché il treno viene accodato a tutti i regionali. Eppure i treni viaggiano sempre pieni, anche quelli per Milano con transito da Toscana e Liguria“.
Un altro apporto alla riduzione dei tempi sarebbe dato dal numero delle fermate: le Frecce ne effettuano molte di meno di quelle di un InterCity, limitando il numero delle stazioni si ridurrebbero ancora i tempi della tratta. La tratta Villa – Roma guadagnerebbe così 40 minuti. Non bisogna dimenticare, infine, le piccole modifiche già in atto ai percorsi ferroviari siciliani, che daranno il loro contributo nell’abbattimento delle tempistiche di viaggio.

Condividi