Caos all’aeroporto dello Stretto, la Cgil sul caso dell’assunzione degli addetti alla sicurezza

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“Il servizio di sicurezza per la verifica dei bagagli dei passeggeri nell’Aeroporto di Reggio Calabria è stato affidato dalla So.G.A.S. ad una Società esterna, la SICURCENTER, Ditta con la quale i rapporti non sono mai stati particolarmente buoni a causa dei ritardi dei pagamenti da parte della So.G.A.S., morosità che ha provocato più di un contenzioso giudiziario. Lo svolgimento del servizio in questione con proprio personale (la cosiddetta internalizzazione) è stato preso in considerazione, finalmente, nel 2014 ed è stata avviata una procedura di selezione per l’assunzione del personale necessario. In considerazione degli specifici requisiti per lo svolgimento di tale attività, sono state selezionate 20 persone, per le quali si è avviato un percorso di formazione in azienda, finanziato con fondi della Regione Calabria, e sono state richieste le indispensabili certificazioni ed autorizzazioni anche alla Prefettura. 1 Tutto sembrava indicare che si sarebbe dato corso alle assunzioni, ma inspiegabilmente il processo è stato interrotto nello scorso mese di ottobre 2015, col subentro del nuovo Consiglio d’Amministrazione, che ha deciso di appaltare nuovamente a ditte esterne i servizi di sicurezza emanando, di conseguenza, un nuovo bando di gara. Il bando, consultabile sul sito della Stazione Unica Appaltante della Provincia di Reggio Calabria e della So.G.A.S., prevede un importo annuo complessivo dell’appalto di Euro 1.155.000 ed un impegno annuo di 38.500 ore lavorative, cioè, in termini di risorse umane, la prestazione di 20 addetti”, scrive in una  nota il segretario generale della Filt-Cgil Attilio Scali. “La scrivente Organizzazione Sindacale – prosegue Scali- sente il dovere di segnalare l’assurdità e l’antieconomicità di tale decisione: se si calcola, infatti, nella misura di 40.000 euro l’anno il costo complessivo di un addetto (ma tale cifra è calcolata in eccesso ove si tenga conto dei bassi livelli stipendiali previsti contrattualmente per tale personale) il costo complessivo di 20 addetti non potrebbe superare gli 800.000 euro l’anno, ai quali si dovrebbero aggiungere esclusivamente le spese per l’acquisto delle divise, perchè le apparecchiature per la verifica dei bagagli sono di proprietà della So.G.A.S. che ha sempre provveduto anche alla loro manutenzione. Ora è vero che la So.G.A.S. è una società per azioni, ma è pur vero che la proprietà è interamente pubblica: il maggior costo dell’appalto rispetto allo svolgimento all’interno del servizio, quindi, graverebbe inevitabilmente sugli Enti pubblici proprietari. Si consideri, inoltre, che la So.G.A.S. naviga attualmente in pessime acque: lo stato di crisi ha provocato, da parte dell’ENAC, la revoca della concessione, per non parlare, poi, della recente istanza di fallimento della Procura di Reggio Calabria, per cui non si comprende perché non si intenda ottenere un rilevante risparmio di centinaia di migliaia di euro l’anno con l’internalizzazione del servizio in questione. Senza contare le legittime aspettative del personale selezionato nel 2014 ed al quale è stata fornita una formazione specifica aziendale sempre con costi a carico della collettività. Sarebbe opportuno, per le ragioni esposte, un intervento di codesti Enti proprietari per evitare le conseguenze negative del rinnovo dell’appalto in una situazione così grave come quella rappresentata. Alle Procure cui la nota è pure indirizzata si chiede di verificare l’eventuale sussistenza di illeciti penali o di irregolarità contabili nel comportamento degli Enti soci”, conclude Scali.

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