Arrestato 26enne nel reggino per danneggiamento aggravato e detenzione di arma da guerra

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PATAFFIO Giuseppe cl. '89Nel primo pomeriggio del 07 aprile 2016 i Carabinieri della Compagnia di Gioia Tauro (RC), supportati, in fase esecutiva, dai militari dello Squadrone Eliportato Cacciatori “Calabria”, su ordine della Procura della Repubblica presso il tribunale di Reggio Calabria – Direzione Distrettuale Antimafia – hanno tratto in  arresto, in esecuzione all’Ordinanza di Custodia Cautelare in Carcere, emessa dal GIP del Tribunale di Reggio Calabria, PATAFFIO Giuseppe, di anni 26, già noto alle FF.OO., poiché indagato per i reati di danneggiamento aggravato e porto e detenzione di arma da guerra, aggravati dalla metodologia mafiosa. L’operazione prende le mosse dal danneggiamento a mezzo esplosione di colpi di fucile mitragliatore – tipo Kalashnikov ak-47, avvenuto nel centro di Gioia Tauro (RC) lo scorso 03 gennaio 2016, alle 20:00 circa, nei confronti di un cancello d’ingresso dell’abitazione di un cittadino gioiese, contro il quale furono esplosi ben nr. 28  colpi  calibro 7,62 X 39 (appunto il munizionamento tipico utilizzato dalla micidiale arma da fuoco). L’episodio ha destato grande sconcerto e preoccupazione tra la popolazione proprio per le modalità con le quali era stato perpetrato l’atto delittuoso. Nell’immediatezza dei gravi fatti i militari dell’Arma, sotto il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, sono giunti all’esatta individuazione del veicolo, che risultava all’epoca noleggiato e dal quale furono esplosi i colpi, così da identificarne, il corrispondente locatario, destinatario del provvedimento restrittivo, a titolo di concorso nel reato per danneggiamento aggravato e porto e detenzione di un’arma da guerra, dalla straordinaria potenza di fuoco. La successiva attività d’indagine, sviluppatasi per circa tre  mesi secondo metodi tradizionali e avvalendosi di attività tecnica nonché del prezioso contributo del R.I.S di Messina (Reparto Investigazioni Scientifiche) in particolare sui reperti sequestrati nell’immediatezza, ha consentito di raccogliere ulteriori, determinanti e gravi indizi a carico del PATAFFIO e posti a base del provvedimento disposto dall’Autorità Giudiziaria. L’arrestato, al termine delle incombenze di rito, è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Palmi (RC).

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