ReggioVeg: sabato flash mob contro la mattanza degli agnelli

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“Ogni anno un numero inimmaginabile di agnellini paga con la morte il prezzo della nostra “tradizione”. Strappati alle madri subito dopo la nascita, appesi ad una zampa ancora vivi per essere pesati, ammassati sui camion, immobilizzati e sgozzati. Ognuno di loro proverà l’agonia della morte per dissanguamento. La fredda lama di un coltello sarà l’ultima cosa che sentiranno prima di lasciare questo mondo in cui erano appena arrivati. Loro non possono difendersi. Gli unici a poter fare qualcosa per cambiare questa atroce realtà sono quelle persone che hanno visto quello che succede a queste giovani creature e hanno avuto il coraggio di dire di no. Di rinunciare ad un tradizionale pranzo pasquale scegliendo una pasqua senza crudeltà. Diminuendo la richiesta diminuirà il numero degli agnelli uccisi. (Già dall’anno scorso la richiesta della carne di agnello è crollata vertiginosamente)”, scrive in una nota il movimento ReggioVeg. “Il 26 marzo 2016, sabato Santo –prosegue la nota-i volontari di ReggioVeg invitano tutti i cittadini a partecipare al “FLASH MOB contro la mattanza degli agnelli” (Link dell’evento ufficiale Facebook: https://goo.gl/LNDhxL). Si svolgerà dalle ore 18.00 alle ore 19.00, a P.zza San Giorgio – Corso Garibaldi. Una manifestazione pacifica dove i partecipanti, immobili e in silenzio, mostreranno video e cartelloni sul massacro pasquale di questi innocenti neonati. L’evento ha come obiettivo l’informazione e di conseguenza la sensibilizzazione dei nostri cittadini su quello che succede all’interno dei mattatoi. Tutti devono sapere quale percorso intraprende l’agnello prima di giungere sulle nostre tavole sotto forma di carne. Da anni, in tantissime città italiane, gruppi di persone si sono mobilitate per dare un segnale forte a chi, magari inconsapevolmente, si fa promotore di una strage inutile ed atroce. È il momento che anche l’ambiziosa città di Reggio Calabria si dimostri culturalmente pronta ad esprimere il proprio sdegno di fronte ad una simile barbarie“, conclude la nota.

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