Messina, operazione “Bocca di Rosa”: riviste le condanne

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L’indagine delle forze dell’ordine servì a smascherare il mercimonio sessuale all’interno di alcune case chiuse nella zona sud della città

Molte condanne e una sola assoluzione totale, quella di Antonino Guarnera: il processo sulle case chiuse stanate dalla polizia nel febbraio del 2014 è giunto a sentenza. Nell’inchiesta originaria erano state coinvolte 17 persone, indagate per aver allestito un giro di prostituzione di vaste dimensioni, coinvolgendo donne talora giovanissime. Nel corso del dibattimento è venuta meno l’aggravante della “riduzione in schiavitù” ma la condanna è stata ugualmente netta: Carmela Comandè dovrà scontare 6 anni e 4 mesi, Michele Ferro 5 anni e 10 mesi, Antonino Barrile 5 anni e mezzo, Vincenzo Inuso 5 anni e 2 mesi, Lucia Mazzullo 5 anni, Giuseppa Pulejo 4 anni e 2 mesi, Fazio Santina Di Pietro e Alfredo Pascale tre anni ciascuno, 2 anni e mezzo Giovanni Cisco, 2 anni e 4 mesi per Giuseppe Bonsignore, 1 anno e 8mesi per Antonio Guamina e 1 anno e 4 mesi per Cirino Oriti e Antonio Micale.

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