L’ennesima conferma della forza della mafia barcellonese è arrivata direttamente dal vertice della Direzione Nazionale Antimafia. Eugenia Pontassuglia, sostituto procuratore, ha in tal senso additato gli intricati contatti fra le cosche della fascia tirrenica messinese e i clan di Palermo, Catania e Caltanissetta. La porta orientale della Sicilia, però, sarebbe una realtà di frontiera, e così anche i contatti con la ‘ndrangheta non verrebbero lesinati. Gli interessi economici di questo connubio criminale sono arcinoti: dal racket al traffico di stupefacenti, passando per le infiltrazioni criminali nella gestione dei rifiuti e, più in generale, negli appalti pubblici. In tal senso la collusione di un ramo dell’imprenditoria rappresenterebbe una minaccia aggiuntiva. Da qui l’apprezzamento espresso da Pontassuglia per l’operato della magistratura che ha consentito, con le operazioni Gotha, di ricostruire l’organigramma dei clan della provincia.