Lipari, il dissalatore non basta: Crocetta grida allo scandalo e precetta il sindaco

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Il presidente della Regione contro il rifornimento delle navi cisterna. Niente da fare, invece, per il punto nascite: Roma impedisce qualsiasi intervento

Foto Carmelo Imbesi - LaPresse
Foto Carmelo Imbesi – LaPresse

Sessanta milioni di euro per un dissalatore e due depuratori? Troppa grazia. Rosario Crocetta, di ritorno dalle vacanze pasquali passate a Lipari, punta l’indice contro la capacità amministrativa della classe dirigente locale definendo “lo sperpero di risorse” registrato nelle Eolie un fatto “scandaloso”. “Con un dissalatore nuovo non si può ricorrere alle navi cisterna e alle autobotti: è un bel business. Convocherò a Palermo i gestori dell’impianto e anche il sindaco” ha tuonato Crocetta prendendo di mira il primo cittadino Giorgianni. Lo stesso Governatore regionale non ha voluto offrire alcuna garanzia sul punto nascite, caro alla comunità. In tal senso, a detta di Crocetta, la Regione avrebbe le mani legate, perché il numero di parti registrati sull’isola è ben al di sotto delle soglie stabilite a livello nazionale. “Dieci parti l’anno significa che ognuno costa 500 mila euro” ha spiegato Crocetta. Una situazione insostenibile cui Roma ha voluto porre rimedio.

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