A Reggio le giornate mondiali della poesia

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Per meglio ascoltare la poesia, assaporandone ritmi e cadenze, nella 3^ giornata che l’Associazione Anassilaos dedica alla Giornata Mondiale della Poesia  lunedì 21 marzo alle ore 17,00 presso ‘Università per Stranieri “Dante Alighieri”  è la volta dell’incontro dedicato ai poeti non italiani  sul tema “La Torre di Babele/Poeti in lingua originale” che prevede una lettura in lingua originale di testi poetici dall’antica Grecia a Roma fino ai nostri giorni. L’iniziativa si inserisce nel dibattito in corso all’interno del Sodalizio reggino e tra i poeti dei Lunedì di Poesia sul ruolo delle traduzioni di testi poetici ai quali si riconosce la funzione di avvicinare la poesia “straniera” al lettore  pur rimarcando la necessità – ove possibile – di letture e declamazioni in lingua originale. L’incontro condotto da Daniela Scuncia, dei Lunedì di Poesia dell’ Associazione Anassilaos, con una serie di video e letture, offre un’ opportunità preziosa di affrontare i testi poetici nella lingua nella quale sono stati concepiti. L’indomani, martedì 22 marzo alle ore 17,00 presso la Sala Federica Monteleone del Consiglio Regionale, quarta e ultima giornata di incontri sarà la volta dei “poeti per la libertà” con un omaggio ai poeti che sono stati vittime di persecuzioni e uccisi per le loro idee politiche e religiose o per i loro orientamenti sessuali.  Introduce e conduce Tito Tropea, Presidente  Anassilaos con la di Giacomo Marcianò, Francesco Idotta, Gabriella Lax, Antonino Romeo.  L’incontro serve a far comprendere che l’impegno verso  la poesia non è un gioco né  un capriccio. Di poesia talora si può anche morire come sono morti in Pakistan quegli studenti vittime di un attentato terroristico che li ha colpiti mentre erano intenti a celebrare e leggere le liriche e i canti  di un poeta del loro paese e di “poesia” nel corso della storia sono morti tanti poeti che hanno contrastato anche soltanto con le armi dei versi e con le rime e insomma con la parola   il potere. Basti pensare nel Novecento a Garcia Lorca fucilato dai Falangisti nel 1936 (ottanta anni fa) e a Osip Mandelstam finito nei gulag per ordine di Stalin. La libertà di cui godiamo nel nostro Paese e nelle nazioni democratiche non deve far dimenticare che ancora oggi, nel mondo, esistono poeti imprigionati e perseguitati.

 

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