Reggio, alla Provincia un Tavolo tecnico sulla Statale 106: “proposte concrete per il futuro della Calabria” [FOTO e VIDEO]

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Alla presenza del presidente della Provincia di Reggio Calabria, Giuseppe Raffa, dei rappresentanti delle associazioni e dei sindaci dei comuni affacciati sulla Strada Statale 106, si è da poco dato avvio ad un Tavolo tecnico teso all’individuazione di strategie e proposte concrete per la messa in sicurezza del suddetto tratto stradale

Si ritorna a parlare della Strada Statale 106, questa volta in vesti “istituzionali”, come ha trasmesso il Presidente della Provincia di Reggio Calabria, Giuseppe Raffa.

Presso la sede dell’Ente, infatti, è da poco terminata la conferenza stampa indetta per comunicare l’insediamento del “Tavolo tecnico permanente per la valutazione delle criticità e per l’individuazione delle strategie di messa in sicurezza della statale 106”.

La Provincia, accogliendo le richieste delle associazioni che sostengono il diritto alla sicurezza stradale, ha avviato “una procedura con caratteristiche istituzionali su un problema a nostro giudizio abbondantemente sottovalutato: la sistemazione della Strada Statale 106”, parole di Giuseppe Raffa.

Anche alla presenza di diversi sindaci dei comuni interessati, l’incontro odierno ha preso forma con la ferma volontà di arrivare a delle proposte concrete, richiamando l’attenzione del Governo, della Regione e dell’Anas.

Proprio in merito a quest’ultima, il presidente Raffa ricorda una diatriba sulla mancanza dei finanziamenti per la 106, che “Anas sosteneva esistessero. Secondo dati aggiornati sul sito Anas a dicembre 2015 – continua Giuseppe Raffa –  constatiamo che non c’è la volontà di andare avanti: risulta finanziato solo il secondo lotto della variante di Palizzi, per 97 milioni di euro complessivi; non vediamo traccia di altri interventi. Per portare solo un esempio, in Basilicata e Puglia la strada che ha le stesse caratteristiche della nostra è stata trasformata: ha doppie carreggiate, con investimenti anche cospicui, e non si capisce perché nella Regione Calabria, e ancor peggio nella provincia di Reggio, questi investimenti tardino ad arrivare”.

Seduto a quello che si può da oggi definire il “tavolo delle trattative”, presso la Sala Conferenze di Palazzo “Corrado Alvaro”, anche il presidente dell’associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106”, Fabio Pugliese, che rimarcando l’impegno messo in campo in questi anni, ringrazia il presidente Raffa per aver accolto la loro richiesta di istituire un “Tavolo tecnico” su un problema “grossissimo. La provincia di Reggio risulta ad oggi la più colpita sulla Statale 106 – afferma Pugliesee ciò nonostante i nuovi lavori di sistemazione nel tratto compreso tra Caulonia e Locri. C’è un imbarazzo da parte della nostra associazione, in quanto non sappiamo se esseri contenti del fatto che grazie all’impegno da noi portato avanti, lo Stato destini 1,5 miliardi di euro sulla 106, in alcuni progetti che riteniamo da tempo non adeguati. L’Anas – prosegue Fabio Puglieseha progettato a Roma, senza venire sui territori, territori i cui sindaci, nella consapevolezza che ci siano da affrontare problematiche urgenti e importanti, dovrebbero anteporre questi altri problemi di ordine generale a tutto. Si parla di futuro della Calabria, anche in termini di infrastrutture e non solo di mortalità ed incidenti, e purtroppo i sindaci del reggino non sono stati particolarmente attenti negli ultimi anni”.

A detta di Pugliese è essenziale che dal Tavolo tecnico insediato stamane escano fuori delle proposte concrete, senza fare solo parole come spesso i cittadini denunciano.

“Creare una forza territoriale e sociale di persone che intendono da qui a pochissimi mesi portare dei risultati concreti e utili – evidenzia Pugliese sottolineando gli obiettivi dell’incontro odierno – Ragionare sulla 106 senza pregiudizi e con spirito di collaborazione”. Nel concludere il suo intervento, poi, parla dello “strapotere di Anas, che a casa nostra non può comportarsi come vuole”.

L’incontro è ancora in corso, è ciò che ne uscirà, come suddetto, influenzerà il “futuro della Calabria”, per quella che da molti è stata definita “la strada della morte”.

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