Mondiale a 40 squadre e tecnologia in campo: ecco il programma di Gianni Infantino per rivoluzionare il calcio

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Un Mondiale allargato a 40 nazionali, con la possibilità di organizzare la rassegna iridata “non solo in uno o due paesi ma in un’intera regione”, e un ricorso “più ampio” alla tecnologia. Sono alcune delle proposte contenute nel programma di Gianni Infantino, eletto oggi presidente della Fifa nel corso del Congresso straordinario di Zurigo. Il manifesto dell’avvocato italo-svizzero è un documento di 24 pagine che si sviluppa su tre pilastri fondamentali: riforme e buona governance; democrazia e partecipazione; sviluppo del calcio.

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Infantino parla nel suo programma di una “separazione chiara dei poteri e delle funzioni” e definisce “particolarmente importante, per evitare i problemi del passato, garantire che non vi siano influenze politiche” nella gestione della Fifa. Il neo presidente della Federazione internazionale prevede una “separazione chiara fra le funzioni ‘politico-sportive’ e quelle esecutive”, con la creazione di un ‘Consiglio della Fifa’ che prenderà il posto dell’attuale Esecutivo, con compiti di “strategia e supervisione”. “Tale organismo -si legge nel programma- non deve avere nessuna responsabilità esecutiva né di gestione diretta” e sarà composto da 36 membri, espressione delle singole confederazioni.

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La Uefa, nelle intenzioni di Infantino , avrà il maggior numero di rappresentanti (9) e di vicepresidenti (3) e ciascuna confederazione dovrà eleggere almeno una donna. Un maggior peso sarà inoltre garantito ai club, che in base a quanto annunciato nel programma, a confluire in una nuova Commissione ad hoc insieme ai rappresentanti delle leghe e dei giocatori e che sarà interpellata su questioni relative allo statuto, al trasferimento dei giocatori e al calendario internazionale delle competizioni. Infantino vuole inoltre “destinare almeno il 50% delle entrate” della Fifa alle federazioni affiliate “per progetti di sviluppo del calcio”: in concreto, almeno 5 milioni di dollari ogni 4 anni a ciascuna federazione e 40 milioni a ogni confederazione. Per quanto riguarda l’organizzazione dei Mondiali, oltre all’ipotesi di un Mondiale allargato a 40 squadre contro le 32 attuali (una proposta che è già stata respinta dai più importanti club europei riuniti nell’Eca), Infantino propone l’apertura di un dibattito “sull’uso più ampio della tecnologia” e una revisione dei ranking Fifa. “La federazione internazionale attraversa una delle peggiori crisi della sua storia centenaria -scrive Infantino introducendo il suo programma-. L’immagine e la reputazione dell’organizzazione è stata gravemente offuscata dai fatti recenti e questo impone l’adozione di misure positive per il rivolvere il problema. Come presidente della Fifa, la mia priorità sarà quella di dare una svolta radicale a questa situazione e soprattutto rimettere il calcio al centro di tutto ciò che fa la Fifa”.

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