Messina, da lunedì posta a giorni alterni. La Cisl critica: riorganizzazione “monca”

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Per il sindacato di viale Europa bisogna potenziare il settore dello smistamento

postinoIl postino busserà un giorno sì e l’altro no. Da lunedì prossimo partirà la sperimentazione della nuova organizzazione di recapito della corrispondenza nella città di Messina. «Si tratta della quarta ristrutturazione aziendale in 10 anni – spiega Gisella Schillaci, segretaria provinciale della Cisl Slp – dovuta sia al calo dei volumi che all’accelerazione delle dinamiche del mercato postale nonché all’evoluzione tecnologica che sta digitalizzando il cartaceo».

La riorganizzazione, prevista anche in osservanza delle disposizione dell’Agcom, l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, prevede, per Poste Italiane la possibilità di recapitare la posta a giorni alterni. «È previsto un forte ridimensionamento – continua Gisella Schillaci – che solo per la città di Messina prevede il taglio di 45 zone di recapito e, su tutto il territorio siciliano, è previsto un totale di circa 1000 lavoratori in eccedenza. La sperimentazione, sulla quale vigileremo oggi più che mai, prevede un nuovo sistema di copertura che assicura la consegna giornaliera solo di alcuni prodotti, la posta prioritaria, i quotidiani, le raccomandate e gli atti giudiziari. Ma le criticità notevoli sono rappresentate da un cambiamento notevole nelle procedure di organizzazione dei centri postali di Pistunina e via Olimpia».

Una criticità che la Cisl Poste ha evidenziato per la mancanza di un numero adeguato che possa sostenere la nuova organizzazione interna nello smistamento della corrispondenza. Il sindacato ha chiesto che la sperimentazione deve assicuri e rispetti tutti i contenuti dell’accordo siglato in data lo scorso 26 novembre, i lavoratori siano messi in condizione di operare al meglio e la clientela non debba “subire” una riorganizzazione monca.

«I sacrifici – conclude la segretaria provinciale della Cisl Poste – non hanno mai spaventato i lavoratori postali che hanno a cuore le sorti di Poste Italiane ma non saranno sufficienti se anche l’azienda non farà la propria parte. A rispettare le regole devono essere entrambe le parti».

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