Cosenza, i giochi di palazzo e l’alleanza dei partiti contro il Sindaco amato dalla gente

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Occhiuto sfiduciato si dimette e si ricandida: inizia il lungo percorso verso le amministrative di giugno

Terremoto politico a Cosenza: il Sindaco Mario Occhiuto si dimette sfiduciato da 17 consiglieri comunali tra cui il Presidente del Consiglio del suo stesso partito. Luca Morrone adesso lascerà Forza Italia avvicinandosi, chissà, probabilmente al Nuovo Centro/Destra di Gentile. Il figlio del consigliere regionale Ennio Morrone, esponente di una storica famiglia politica bruzia è uno dei principali artefici del “tradimento” nei confronti del primo cittadino, insieme a Giacomo Mancini, un altro storico “big” della politica calabrese (sempre schierato a sinistra eccezion fatta la stagione di Scopelliti in cui era passato al Pdl assicurandosi un assessorato regionale), e al Partito Democratico di Adamo e Guccione. Dici Pd, NCD e una crepa di Forza Italia, dici Gentile, Mancini, Morrone, Adamo e Guggione. E’ la storica politica cosentina che oggi, a 4 mesi dalle nuove elezioni amministrative, si schiera compatta contro il Sindaco Mario Occhiuto. Il sindaco amato dalla gente.

Eletto senza particolari aspettative nel 2011, con difficoltà e soltanto al ballottaggio dopo aver ottenuto il 45% dei consensi al primo turno, Occhiuto in questi cinque anni ha conquistato giorno dopo giorno la fiducia dei cosentini con un’amministrazione molto popolare rivolta alla crescita della città, nonostante le difficoltà economiche dovute alla crisi finanziaria e a un pesante deficit amministrativo simile a quelli di altri enti comunali che però non riuscivano a programmare il loro futuro. Non solo la politica del fare, ma anche un atteggiamento umano, comprensivo, disposto all’ascolto e molto vicino ai cittadini, che hanno visto la loro città crescere da tutti i punti di vista. E infatti nell’ultimo  sondaggio “Governance Poll” di Ipr Marketing-Il Sole 24 Ore sul gradimento dei Sindaci è salito al 55% dei consensi, proprio record personale. In 5 anni di governo è stato un continuo crescendo: Occhiuto è diventato un punto di riferimento per Cosenza e non solo.

E oggi dopo la sfiducia il sindaco non si arrende. Ha scritto una lettera toccante alla propria gente. E adesso si ricandiderà, da solo. O meglio, con ciò che resta di un centro/destra diviso e frantumato tanto a livello nazionale, quanto in Calabria dove negli ultimi anni ha collezionato numerose batoste politiche dovute alle divisioni interne alla coalizione. Dall’altro lato è sempre più probabile una grande alleanza tra tutti i big, dal Pd al NCD-UDC fino a frammenti di Forza Italia in uscita dal partito. Dal punto di vista delle preferenze non ci sarebbe partita: tutti i big che di famiglia, da generazioni, raccolgono “pacchetti” di migliaia di voti nel territorio cosentino, saranno schierati insieme contro il primo cittadino. Ma Occhiuto potrà rivendicare 5 anni di buona amministrazione e parla di “mossa suicida” dei suoi avversari, che con la sfiducia non si schierano soltanto contro il Sindaco ma anche contro la gente che  questo sindaco  stima e  apprezza non per la tradizione politica di un nome, ma per quello che ha fatto in concreto durante la sua amministrazione. E allora il risultato delle amministrative di giugno è tutt’altro che scontato. Perché se dalla tua parte hai la gente, perdere l’appoggio dei partiti e delle vecchie volpi della politica forse può essere anche meglio.

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