Sant’Angelo di Brolo (Me), arrestato un 48enne: deve scontare 5 e 11 mesi di reclusione

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I Carabinieri della Stazione di Sant’Angelo di Brolo hanno dato esecuzione ad un ordine di carcerazione nei confronti di SIRAGUSANO Tindaro cl. ’68, accusato di traffico sostanze stupefacenti, all’epoca dei fatti appartenente al clan dei “Bontempo Scavo” di Tortorici, coinvolto nelle indagini svolte dai militari della Compagnia Carabinieri di Patti dalle cui risultanze è stata data esecuzione nel luglio 2007 all’Operazione “LUNA”, determinando l’arresto di 10 persone e 15 indagati a vario titolo per associazione di tipo mafioso finalizzata alla turbativa degli incanti, spendita di banconote false ed atti intimidatori, traffico internazionale di sostanze stupefacenti. L’operazione era nata a seguito di numerosi atti intimidatori perpetrati ai danni di amministratori locali del Comune di Sant’Angelo di Brolo negli anni 2004 – 2005 con modalità tipicamente mafiose, al fine di condizionarne le scelte amministrative riguardanti l’assegnazione dei lavori di metanizzazione. Dalle successive attività d‘indagine svolte è emersa l’esistenza di una strutturata e consolidata consorteria criminale che reinvestiva proventi illeciti, derivanti dal traffico internazionale di stupefacenti e dalla spendita di banconote false in attività d’impresa impegnate nell’esecuzione di numerosi appalti pubblici. In particolare, il SIRAGUSANO Tindaro, ricopriva il ruolo di corriere della droga, anche dall’estero. Difatti il provvedimento, emesso dall’Ufficio Esecuzioni Penali della Procura della Repubblica della Repubblica di Messina, trae origine dall’arresto in flagranza di reato del SIRAGUSANO, il quale il 25 gennaio 2005, al rientro da un viaggio in Olanda per l’acquisto di stupefacenti fu trovato in possesso di oltre 220 grammi di cocaina purissima impacchettata e celata all’interno del serbatoio del veicolo. L’arrestato, fino a ieri sottoposto alla misura di prevenzione della Sorveglianza Speciale con obbligo di dimora in Sant’Angelo di Brolo (ME), terminate le formalità di rito, è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Messina-Gazzi. Oltre alla pena detentiva, è stato condannato al pagamento di una multa di 26.000 di Euro.

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