Reggio, ‘ndrangheta: “con il blitz di Pellaro abbiamo individuato l’area grigia”

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Reggio, il Procuratore Federico Cafiero de Raho commenta il blitz della notte

Il Procuratore di Reggio, Federico Cafiero de Raho, riguardo i 16 fermi eseguiti stamane dagli agenti della Squadra mobile afferma: “l’indagine odierna ha consentito di individuare un’area grigia, che poi grigia non è“. “In questo caso non c’è solo il compito di mettere sotto stretto controllo il territorio. La ‘ndrangheta si dimostra anche capace di inquinare il tessuto economico locale attraverso soggetti che utilizzano l’affiliazione per imporre il loro potere e porsi così come interlocutori privilegiati nell’attività economica in cui operano. Si crea così una confusione di ruoli tra chi esercita attività economiche e chi attività criminose, riuscendo persino a mantenere un’immagine pulita: un’area che è più nera di quanto possiamo immaginare e che riesce a tessere normali rapporti con la pubblica amministrazione e con la politica, riuscendo così ad inquinare tutto il territorio”. “Rileviamo da qualche tempo a questa parte – ha proseguito il procuratore Cafiero de Raho – una maggiore fiducia verso lo Stato e le forze dell’ordine, da parte delle vittime di estorsione. In passato capitava che tali vittime denunciassero il fatto, ma non fornissero mai elementi utili per l’individuazione degli autori. Oggi, invece riceviamo indicazioni anche utili per l’identificazione degli autori, con la descrizione del mezzo usato per compiere il reato”.  Il questore di Reggio , Raffaele Grassi, ha evidenziato che “si tratta di una cosca operativa nella città di Reggio Calabria sulla quale indirizzammo la nostra attenzione per individuare il latitante Giovanni Franco, condannato per traffico di stupefacenti e la rete di uomini che lo proteggeva, a cominciare dal figlio Paolo Franco. In quelle intercettazioni fu scoperto un incontro al vertice della cosca per l’affiliazione di due uomini che già operavano da tempo nel gruppo“.

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