Reggio, Generazione Famiglia: “il registro comunale delle unioni civili è un fallimento”

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“Benché all’interno di palazzo San Giorgio qualcuno timidamente cerchi ancora di difendere il registro comunale delle unioni civili, questo resta un fallimento sul piano della realtà! Ne avevamo già dato evidenza a fine luglio quando, a due mesi dalla sua approvazione, ancora nessuno si era iscritto né gli uffici erano pronti a registrare eventuali richiedenti. Oggi, ad otto mesi dall’istituzione di tale registro, un articolo della Gazzetta del Sud apparso in data 7 gennaio, dimostra come la situazione non sia affatto cambiata. Questo in barba alla fretta con la quale l’amministrazione ha voluto approvare un registro senza dare alcun reale credito al dibattito animato in città ed all’interno della Commissione Regolamenti, ma soprattutto senza avere la legittimità di tale provvedimento”, scrive in una nota Giorgio Arconte, portavoce ‘Generazione Famiglia’ circolo di Reggio Calabria. “Come abbiamo più volte denunciato, i Comuni – prosegue Arconte- non hanno alcuna sovranità in materia di diritto familiare e di fatto questi registri restano mera carta, spesso bianca considerato il numero di iscritti irrilevante in tutta Italia. Nessun diritto, infatti, può essere garantito tramite la sottoscrizione di questi registri illegali, mentre tutti i diritti per una coppia di conviventi non sposati, anche dello stesso sesso, sono già garantiti dal nostro ordinamento giuridico. Come abbiamo dato evidenza in un nostro convegno dell’8 maggio con il magistrato Alfredo Mantovano, le coppie non coniugate non hanno accesso solo alla quota legittima di successione ed alla pensione di reversibilità. Un dibattito serio sui diritti si concentrerebbe solo su queste questioni e non su un tentativo ideologico di rottamazione della famiglia mascherato da belle intenzioni. L’Italia – aggiunge Arconte– occupa gli ultimi posti in tutte le classifiche per le politiche familiari, difesa della maternità, lavoro femminile, asili nidi, disoccupazione giovanile eppure le uniche preoccupazioni di una certa classe politica restano le unioni civili. Questa è una vera e propria truffa a danno delle famiglie! Una truffa che continueremo a denunciare e contro la quale abbiamo già organizzato un nuovo evento previsto ad inizio febbraio insieme all’avvocato Simone Pillon, membro del Comitato Difendiamo i Nostri Figli, ed al senatore Nico D’Ascola, avvocato penalista e docente presso l’Università Mediterranea. In continuità con il popolo della famiglia che si è riunito il 20 giugno scorso a Roma in piazza San Giovanni con oltre un milione di presenze, e che presto tornerà a riempire le piazze contro le unioni civili di Renzi, saremo a ribadire che l’unica vera civiltà sono una mamma ed un papà”, conclude Arconte.

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