Reggina, si torna in campo senza nuovi acquisti: tutto fermo sul mercato. Maglia bianconera per il 102° compleanno

StrettoWeb

Reggina, tra tre giorni si torna in campo: tutto fermo sul mercato. Contro l’Aversa Normanna festa per i 102 anni di storia con una speciale maglia bianconera

Tra tre giorni si torna in campo: la serie D riparte il 6 gennaio, nell’Epifania 2016, con la prima partita del girone di ritorno: la Reggina ospiterà l’Aversa Normanna (stadio Granillo, ore 14:30) per riscattare un girone d’andata molto difficile. Ben 7 sconfitte per la compagine amaranto su 18 partite, non solo dalle big del torneo Cavese e Siracusa e dalla rivelazione Frattese, ma anche per mano della stessa Aversa Normanna e poi ancora di Leonfortese in casa, Roccella e Rende in trasferta (quest’ultima poi ribaltata a tavolino). Quattro i pareggi con Scordia, Noto, Marsala e Due Torri. La Reggina non riesce ad essere competitiva, anche nelle 7 vittorie ottenute ha dimostrato grandi difficoltà eccezion fatta per la trasferta di Vallo di Lucania dove la squadra di Cozza ha battuto 0-2 il Gelbison Cilento con pieno merito.

Per provare a competere bisognava lavorare sul mercato ma tutto tace e i nuovi attesi colpi non sono arrivati, mentre Cavese e Siracusa hanno ottenuto pezzi grossi dalla Lega Pro. L’inizio del girone di ritorno sarà subito impegnativo con due partite difficili nel giro di 4 giorni: l’Aversa Normanna, infatti, in classifica è a +1 sulla Reggina, ma in realtà ha due punti di penalizzazione e considerando i 3 punti ottenuti dalla Reggina a tavolino, i casertani nelle 18 partite del girone d’andata hanno ottenuto 6 punti in più rispetto agli amaranto. Poi la trasferta sull’ostico campo della Sarnese, la squadra che in questo torneo ha perso meno partite (appena 3) come Due Torri e Leonfortese, e che ha subito appena 14 reti (dopo il Due Torri è la seconda miglior difesa del girone). Anche la Sarnese è a +1 dalla Reggina in classifica (+4 sul campo) nonostante la sconfitta del Granillo, che bisogna onestamente ricordare come immeritata.

Si prospetta un girone di ritorno molto interessante e competitivo, anche perché alcuni club cercheranno di evitare in tutti i modi la retrocessione in Eccellenza. E’ il caso della Vigor Lamezia che dopo aver giocato con i ragazzini della Juniores le prime 10 partite, ha centrato acquisti importanti e ha conquistato 12 punti in classifica. E’ ultima a quota 11 per la penalizzazione, ma ad appena -4 dai playout che proverà ad aggrappare in tutti i modi. Lo Scordia penultimo a quota 12 è a -3 dai playout e ha acquistato Beppe Mascara per evitare di tornare nella categoria inferiore. Anche le calabresi Roccella, Rende e Palmese hanno come obiettivo la salvezza, mentre la Vibonese si augura di poter raggiungere i playoff nonostante la chiusura negativa del girone d’andata con una sconfitta e due pareggi nelle ultime tre gare (in classifica è a -1 dalla Reggina).

Per la Reggina l’unica buona notizia per i tifosi arriva per le celebrazioni del 102° anno di storia del club fondato nel 1914: la società ha accolto le richieste dell’Associazione Leggende Amaranto che con Alfredo Auspici e Ugo La Camera aveva chiesto di festeggiare il 102° compleanno con una maglia celebrativa bianconera, ricordando i colori della prima storica maglia della squadra di Reggio Calabria. Il dibattito era iniziato quest’estate quando si pensava che insieme al nome “Reggina”, la nuova società non potesse usare neanche l’amaranto com’era accaduto a Fiorentina e Salernitana nella situazione analoga. Poi fortunatamente la FIGC ha acconsentito all’utilizzo dell’amaranto, ma l’idea di celebrare il 102° compleanno con la prima storica maglia della squadra è rimasta ed è andata avanti.

Martedì 5, alla vigilia della partita, verranno presentate alla Provincia le nuove maglie ufficiali, la prima amaranto, la seconda bianca e quella celebrativa bianconera che verrà utilizzata soltanto contro l’Aversa Normanna. Le maglie sono disegnate dallo sponsor tecnico Onze appositamente per la Reggina, personalizzate per il club, e vedranno campeggiare finalmente il nuovo sponsor, “Le Saline Resort“, il lussuoso hotel di contrada Pantanello nel comune di Montebello Jonico, a Saline, nell’hinterland jonico reggino. Altra buona notizia, al Granillo la ditta Germinal sta lavorando per mettere una toppa alle pietose condizioni del tappeto erboso: dopo la brutta figura delle ultime partite e l’articolo di StrettoWeb, evidentemente, anche il club ha considerato utile andare incontro alle esigenze di chi gestisce il manto dell’impianto, sperando che in futuro simili distrazioni non accadono più.

102 anni di storia: i primi passi e quella maglia bianconera

La prima società del calcio reggino nasce l’11 gennaio 1914 con il nome di Unione Sportiva Reggio Calabria, fondata da un gruppo di 61 impiegati pubblici. Essi sottoscrissero un atto collettivo, con il quale si impegnavano al versamento annuo di una quota di 15 lire a testa per amministrare il club. In quegli anni l’attività calcistica reggina era fortemente radicata, sebbene solo a livello regionale; tra le varie squadre vi erano l’Ausonia, l’Audace, la Giovani Calciatori, la Garibaldi, la Girardengo. Nessuna di queste squadre disponeva di un vero e proprio campo sportivo, ed esse (inclusa la Reggina) erano solite disputare i propri incontri presso i cosiddetti “Campi francesi”: dei terreni di gioco in terra battuta, ubicati presso l’attuale zona degli Ospedali Riuniti e del rione Modena. Fu solamente nel 1922 che nacque il primo vero stadio: la Lanterna Rossa, situato nei pressi della darsena del porto ed inaugurato nel 1924.

Nel frattempo, nel 1922 la FIGC aveva ratificato l’esistenza dell’Unione Sportiva Reggio Calabria, che poco dopo assunse la denominazione di Reggio Foot Ball Club. Il 14 aprile del 1924 (torneo calabro-siculo di Seconda Divisione), il Reggio Foot Ball Club inaugurò la Lanterna Rossa sfidando la Peloro Messina, vincendo 3-2. Nell’ottobre dello stesso anno, arrivò per la Reggina il titolo regionale. La maglietta, che fino a quel momento era sempre stata bianconera, proprio nel 1924 dopo dieci anni di attività, divenne completamente nero. Da Firenze era infatti arrivata una cassetta di quindici divise nere. Soltanto nel 1928 la società cambiava nome in Unione Sportiva Reggina, che nel 1934 diventava Associazione Sportiva Reggina, e in quegli anni assumeva la colorazione amaranto che è rimasta quella indelebile nella storia fino ai giorni nostri.

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