L’Unc Calabria denuncia irregolarità nelle richieste di pagamento dei codici assegnati al pronto soccorso

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pronto soccorso“Troppe criticità ed abusi sulle azioni di recupero dei ticket sanitari da parte della Regione Calabria, Azienda Ospedaliera “Bianchi Melacrino Morelli“. E’ assolutamente necessario che la Regione operi una revisione complessiva dei provvedimenti di recupero per le prestazioni sanitarie di pronto soccorso, classificate con codice bianco e verde”. E’ l’allarme lanciato dall’avv. Saverio Cuoco presidente regionale dell’Unione Nazionale Consumatori Calabria, a seguito dell’invio delle lettere con richieste di pagamento dei ticket sanitari per le prestazioni effettuate presso il pronto soccorso, con avvertimento di attivazione di procedure legali per il recupero coattivo delle somme richieste con ulteriore aggravio di costi. “Sono parecchie le richieste di informazioni e chiarimenti rivolte all’associazione, da parte di cittadini che avrebbero usufruito di prestazioni sanitarie classificate alla dimissione con codice verde o bianco e come mai nessuno prima di tali avvisi di pagamento abbia informato all’epoca gli interessati, dell’obbligo di pagare il ticket per le prestazioni ricevute, nè abbia chiesto a tali pazienti, informazioni dettagliate sui requisiti eventualmente posseduti e che avrebbero potuto determinare l’esenzione di tali pagamenti o per ragioni legate al reddito o all’età o per il possesso di particolari patologie. Diversi –prosegue Cuoco– sono i casi segnalati dall’avv. Mavia Falzea, legale dell’associazione, in cui diversi cittadini si sono rivolti alla guardia medica (e non al pronto soccorso) che ha ritenuto necessario (considerate le precarie condizioni fisiche del paziente), allertare l’ambulanza e dopo gli immediati esami, disporre concordemente il trasferimento al pronto soccorso degli Ospedali Riuniti. In tali casi, in assenza di qualsiasi iniziativa autonoma di ricorrere direttamente alle cure ospedaliere, ma disposte unicamente dal servizio sanitario nazionale, non grava alcun obbligo di corrispondere gli importi previsti per i ticket sanitari, anche se dimessi successivamente in codice verde. In molti casi analoghi poi per la stessa patologia, molti pazienti vengono dimessi in codice verde, pur avendo loro attribuito in precedenza codici gialli e quindi esenti dal pagamento dei ticket sanitari. Tali episodi – afferma Cuoco– devono far riflettere coloro che gestiscono la salute dei cittadini, perché tutto ciò potrebbe indurre molti pazienti a soprassedere e sottovalutare i sintomi accusati per non incorrere in tali episodi di assegnazione di codici vari, con conseguenze che potrebbero rilevarsi di estrema gravità. Prima di “punire” scoraggiando o rendendo più difficile per alcuni l’accesso al Pronto soccorso attraverso i ticket, ci si preoccupi di assicurare servizi territoriali ed ospedalieri adeguati ai bisogni dei cittadini, afferma Saverio Cuoco, e se c’è un eccesso di ricorso al Pronto soccorso è perché non si trovano adeguate risposte altrove, in primis dai servizi sanitari territoriali. A nessuno piace frequentare un pronto soccorso e, se ci si reca, si presuppone che se ne valuti la necessità’, ovvio che i pronto soccorso dovrebbero esaminare i casi, appunto, da pronto soccorso, in attesa, che finalmente venga attuata una seria riforma dei medici di base e soprattutto delle guardie mediche, non dotate di apposite apparecchiature o materiale sanitario vario. L’Unione Nazionale Consumatori Calabria rivolge -aggiunge Cuoco- un appello alla Direzione dell’Azienda Sanitaria, perché avvii delle procedure nel recupero dei ticket sanitari che tenga conto del requisiti che possono dare diritto all’esenzione anche in codice verde o bianco ed in ogni caso, predisponga una procedura di rateizzazione, non escludendo aprioristicamente tale possibilità in tempi di crisi e di difficoltà economiche come quelle attuali. La mancanza di posti letto e l’assenza della medicina territoriale sono alla base di questa situazione insostenibile che richiede assolutamente l’attivazione di un gruppo di lavoro che coinvolga inevitabilmente le associazioni di tutela dei cittadini e dei malati. L’associazione comunque tutelerà nelle opportune sedi competenti, anche quelle giudiziarie, tutti coloro che chiederanno il riconoscimento e la tutela dei propri diritti e fornirà ulteriori informazioni in merito, contattando la stessa allo 0965/24793 o collegandosi al sito www.uniconsum.it.”, conclude Cuoco.

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