“Incomprensibile la scelta di accorpare Gioia Tauro e Messina”

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“Risale a pochissimi giorni addietro la notizia che vede un nuovo ridisegno delle autorità portuali, secondo quanto previsto dal Piano Nazionale Strategico della Portualità e della Logistica, con un (quasi ufficiale) accorpamento di Gioia Tauro e Messina”. Lo afferma in una nota Domenico Mallamaci, Presidente associazione politico culturale Impresa Calabria.

“Già nel mese di agosto scorso, quando questa possibilità si era palesata nella prima bozza di riorganizzazione del sistema delle autorità portuali presentata dal Ministro Delrio, Impresa Calabria aveva manifestato il proprio chiaro e fermo dissenso, per le molteplici motivazioni tecniche e gestionali che fanno ritenere una decisione in tal senso veramente inaccettabile. E allora, dopo numerose pressioni, anche da parte del Governatore Regionale, la presentazione di una seconda bozza di riorganizzazione, che prevedeva un’unica autorità di sistema portuale che avrebbe ricompreso tutti i porti della Calabria, con fulcro su Gioia Tauro, unico porto Core e leva reale di un possibile sviluppo per la nostra Terra, ipotesi sposata pienamente da Impresa Calabria”.

“Appare incomprensibile allora questo improvviso cambio di scena: quali le motivazioni che abbiano potuto indurre questo fulmineo cambio di rotta? Forse le incertezze e le divisioni interne al Partito Democratico? Certo, ricordiamo bene le pressioni esercitate dal Sindaco di Messina Accoriniti affinchè Messina fosse accorpata a Gioia Tauro, e non sfugge la richiesta congiunta sottoscritta a fine ottobre, insieme ad Accoriniti, dal Sindaco di Villa San Giovanni e dal Sindaco di Reggio Calabria ed inviata al Ministro Delrio, a tutela e salvaguardia dell’unità dello Stretto, che palesava l’Autorità Portuale della Calabria e dello Stretto come una soluzione per il rilancio del sistema portuale di questi territori. Ma un’unica autorità portuale non è il deus ex machina dei problemi dell’attraversamento dello Stretto. A queste voci si sono susseguiti i commenti di vari esponenti politici locali, che, di certo motivati da profonde conoscenze ed esperienze nel settore, hanno deciso di sposare questa ipotesi. Questo da un punto di vista locale. Da un punto di vista nazionale, stiamo assistendo inermi all’ennesimo scippo per Gioia Tauro: nulla di fatto ancora sulla ZES, né sulla fabbrica di automobili, nonostante gli sforzi del Governo Regionale. Torna alla memoria lo scontro passato Gioia Tauro – Genova, ora la concorrenza di Taranto. E  l’istituzione di un’Autorità Portuale del Tirreno Meridionale, con Crotone e Corigliano dirottati burocraticamente sull’altra sponda”.

“Non si è ancora compresa l’importanza di questo territorio, per cui tutti come calabresi dovremmo lottare; non abbiamo ancora colto quali potrebbero essere le opportunità di rilancio della nostra Regione. E si badi bene, non sono certo i localismi a governare questa polemica, ma amore e passione nei confronti di un territorio che pecca ancora di scarsa lungimiranza e capacità gestionale. Decisa  è allora la presa di posizione di Impresa Calabria rispetto a questa problematica: un’Unica Autorità Portuale di Sistema per la Calabria – Del Tirreno e dello Ionio Meridionale, con sede a Gioia Tauro. E che ognuno si assuma le proprie responsabilità”.

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