“Apegreen Drug”, Gratteri: “adesso come farà la borghesia reggina con i Commisso”?

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26/02/2001 Milano, Trasmissione televisiva 'Che tempo che fa'. Nella foto Nicola GratteriIl procuratore aggiunto di Reggio Calabria Nicola Gratteri nel corso dell’incontro con i giornalisti ha reso noto l’importanza dell’operazione Apegreen: “mi chiedo ora come si relazionerà in futuro la borghesia Ionica nei confronti di questa famiglia mafiosa“. L’operazione  Apegreen afferma: “sfata una leggenda, quella secondo la quale la famiglia Commisso non trafficasse in cocaina, o meglio che i Commisso non si sporcassero le mani con il traffico degli stupefacenti”. “Aspetto quest’ultimo – ha aggiunto – che ha determinato in questi anni una fascinazione ed un apprezzamento da parte di certa borghesia ionica che vedeva nei Commisso la cosiddetta ‘ndrangheta buona. Tuttavia è la famiglia più importante perché è anche la più ricca e quella che è entrata con maggior forza nell’imprenditoria perché nella Locride sono tutti prestanome dei Commisso, famiglia che per la prima volta becchiamo con le mani nel traffico della cocaina. E’ una scoperta importante per chi studia le dinamiche di ‘ndrangheta“. In riferimento al collegamento con i Pesce di Rosarno, Gratteri ha spiegato che si trattava di pagare la mazzetta alla mafia che controlla il porto, serve sempre un’interfaccia. All’incontro con i giornalisti hanno partecipato anche il questore di Reggio Calabria Raffaele Grassi, il capo della prima sezione dello Sco Andrea Grassi ed il capo della squadra mobile Francesco Rattà.

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