La scelta dell’Ateneo cittadino di ricordare il funzionario dello stato ucciso da Cosa Nostra e riconosciuto come Medaglia d’Oro al Valore Civile
Si dà così seguito alla delibera del Senato accademico, su proposta del Dipartimento di Scienze Politiche e Giuridiche (già Dipartimento di Scienze Giuridiche e Storia delle Istituzioni) e del Dipartimento di Giurisprudenza. Un’iniziativa che vuole rendere un doveroso omaggio al Commissario Giuliano, laureatosi in Giurisprudenza nel nostro Ateneo nel 1956, e che dopo aver trascorso gli anni dell’infanzia e dell’adolescenza a Messina, si trasferì a Palermo dove, a capo della Squadra Mobile, contrastò il fenomeno mafioso attraverso metodi innovativi da lui stesso introdotti e che sarebbero risultati determinanti anche negli anni successivi. Giuliano fu ucciso nel 1979 da Leoluca Bagarella, mentre si trovava all’interno di un bar.
Un importante momento di riflessione ed una testimonianza di impegno civile, che sarà anche sottolineata dalla presenza dei familiari di Giuliano. Tra gli altri, ci saranno la moglie e il figlio Alessandro Giuliano che, seguendo le orme del padre, è divenuto funzionario della Polizia di Stato. Nel 2001 ha scoperto e arrestato il serial killer di Padova, Michele Profeta. Successivamente ha diretto la Squadra Mobile di Venezia e, a partire dal 2009, è dirigente della Squadra Mobile di Milano.