Reggio ultima per Qualità della Vita, Falcomatà: “dati sballati, qui da un anno è iniziata la Svolta”

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Reggio, Falcomatà contro la classifica del Sole 24 Ore. Il Sindaco non ci sta: “dati vecchi e sballati, non siamo ultimi”

Il Sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà non ci sta e non accetta che la città sia relegata nell’ultimo posto della classifica del Sole 24 Ore per Qualità della vita: era successo soltanto nel 1999 e Reggio è crollata dopo il boom del 2009 e gli ottimi risultati mantenuti fino al 2011, soltanto negli ultimi tre anni. E’ stata terzultima nel 2013, penultima nel 2014 e adesso il tonfo, addirittura ultima nel 2015. Un dramma reale che la città vive sui dati ufficiali che emergono dall’indagine che il Sole 24 Ore realizza dal 1990 sempre con gli stessi parametri, quelli che Falcomatà non accetta. Prima un comunicato stampa, ieri, in cui il Sindaco parlava di “trend positivo” (!!), oggi la conferma che non era stato un errore di battitura. Il Sindaco è intervenuto a Radio 24 nella trasmissione “24 Mattino – Attenti a noi due” condotta da Alessandro Milan e Oscar Giannino. Proprio i conduttori hanno chiesto al Sindaco un commento sulla classifica che relega Reggio Calabria all’ultimo posto, aggiungendo che il Governo ha promesso che il 2016 sarà l’anno della “Svolta meridionalista”.

Questa la risposta di Falcomatà: “in realtà la Svolta è già iniziata almeno da un anno, almeno a Reggio Calabria, perché questa classifica non rappresenta quello che in realtà sta succedendo nella nostra città. Al di là dei freddi dati, mi viene da commentare che purtroppo questa classifica non tiene conto dei miglioramenti che vengono fatti da un anno all’altro e magari continua a mantenere in testa alle classifiche città che stanno andando peggio rispetto agli altri danni. I dati non rispecchiano la realtà della nostra città”. Poi ancora il Sindaco: “la differenza tra nord e sud è storica; il Sud è in fondo alle classifiche da moltissimo tempo. Il dato preoccupante è che questo fatto è stazionario, non cambia. Ma bisogna salutare con favore ed ottimismo i passi avanti rispetto al passato. Oggi tra le istituzioni del Sud e il governo centrale c’è un rapporto diverso, che funziona. Non c’è più un sud piagnone che si lamenta e va lì con il cappello in mano, ma cerca di proporre una nuova classe dirigente che va lì con idee e proposte per cose che si possono fare. Noi in poco più di un anno abbiamo riaperto 19 nuovi cantieri in città, e non perché siamo bravi, ma perché prima non c’era interesse di riaprirli. La classifica del Sole 24 Ore non sa che Reggio oggi raggiunge il 50% di raccolta differenziata, partivamo dall’8% un anno fa“.

In realtà non c’è nessun dato ufficiale sul 50% di raccolta differenziata; il progetto del porta a porta è iniziato da qualche mese e soltanto negli ultimi giorni si sta estendendo a varie zone della città, copre appena la metà del territorio cittadino. Certamente c’è un’inversione di tendenza rispetto al passato, ma parlare di 50% di raccolta differenziata è ad oggi assolutamente azzardato (e surreale) finchè non arriveranno i dati ufficiali dell’Ispra (quelli che hanno certificato l’8% dello scorso anno) sbilanciarsi in questo modo. Inoltre Falcomatà non considera che la classifica sulla qualità della vita del Sole 24 Ore non è realizzata sulla città, ma sul territorio provinciale quindi sarebbe opportuno estendere l’analisi anche oltre il Comune capoluogo. Mettere in discussione numeri e dati scientificamente provati ci sembra il modo peggiore per affrontare un problema reale: facendo finta che non esiste, o che tutto vada bene, non si può neanche capire come intervenire per risolvere le criticità. A meno che non pensiamo davvero che queste classifiche siano tarocche. Già, infatti ai primi posti ci sono sempre Bolzano, Trento, Belluno o altri centri del Nord, negli ultimi quelli del Sud. Sarà tutto un complotto?

Mica è vero che ogni anno migliaia di giovani devono emigrare dal Sud verso il Nord in cerca del lavoro, per un futuro migliore. Orde di trentini e padani ogni anno arrivano a Reggio Calabria, Messina, Agrigento, Vibo Valentia, Barletta, Brindisi e Caserta per fare carriera, lavorare, costruirsi un futuro, vivere in città pulite, ordinate e accoglienti. E mica è vero che ogni anno migliaia di meridionali sono costretti ad intraprendere i viaggi della speranza per andare a curarsi negli Ospedali del Nord: sono i lombardi, gli emiliani, i veneti che vengono nei nosocomi terroni rinomati nel mondo per l’efficienza e l’eccellenza medica. Già, è il Sole 24 Ore che racconta fandonie. Ma soltanto oggi, perché nel 2009 quando Reggio cresceva e in questa stessa classifica era riuscita a mettersi dietro 20 Province, praticamente tutto il Sud, nessuno si azzardava di metterla in dubbio. In effetti Reggio sembrava un’altra città, ma negli ultimi anni ha subito un degrado politico-amministrativo, socio-economico e persino civile e morale senza precedenti nella storia. Non c’era bisogno dello studio del Sole 24 Ore per certificare una realtà che i reggini vivono ogni giorno sulla loro pelle.

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