Reggio, a 40 anni dalla nascita di Gianluca Canonico Libera lo ricorda

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Tra le principali attività di Libera, vi è senz’altro quella di ricordare e soprattutto di non dimenticare le vittime innocenti delle mafie e della malavita. Fare memoria e sostenere i familiari di anime incolpevoli, anche solo con una parola d’amore e di speranza affinchè non si ripetano più fatti di sangue, dovrebbero essere azioni quotidiane e non da ripetersi una tantum. E’ come il cristiano, che si considera tale solo in procinto del Natale o della Pasqua. Si tratta di un puro paradosso, certamente, ma fondamentale per far comprendere ai molti che la luce di chi ci ha lasciati troppo presto, per un maledetto errore del destino, dovrebbe albergare in noi, ogni giorno di più. Molti – soprattutto i più piccini – si chiederanno chi fosse Gianluca Canonico. E Libera, tra le numerose iniziative portate avanti – anche grazie a papà Pietro – cerca di ricordarlo sempre, prescindendo da ogni data. Oggi, però, per tutta la famiglia Canonico sarebbe stato un giorno ancor più speciale, perché Gianluca avrebbe compiuto 40 anni. Era il 1985 ed in un’afosa sera di luglio, Gianluca stava giocando nei pressi di casa con degli amichetti. Poco distanti da lì, due fazioni contrapposte di giovani spavaldi e bellicosi, davano vita ad una lite. Una rissa frivola, superficiale, nata per un parcheggio nel mezzo della carreggiata e forse per un corteggiamento di troppo. Ma, purtroppo, quel diverbio tanto acceso, non si è concluso con ingiurie, schiaffi e spintoni, perché ha strappato la vita ad un bambino di soli 10 anni, che ignaro dei mali del mondo, continuava a giocare con gli altri fanciulli del rione Pescatori. Un solo colpo di una calibro 6,35 ha interrotto i desideri e le attese di Gianluca, che da grande sperava di diventare un pilota dell’Aeronautica Militare. Oggi più che mai, Libera si stringe attorno al dolore della famiglia Canonico, che si protrae ormai da ben 30 anni e che difficilmente sarà attenuato. Perdere un figlio così, per miseri atti di viltà, senza poter più condividere con lui un abbraccio, un sorriso, la vittoria della propria squadra ed i diversi traguardi della vita, non può aver riparo. L’energia, la voglia di vivere, di giocare con i compagni di vicinato a nascondino o magari a campanaro, troveranno presto colore nel Parco Giochi di Via Aspromonte, che, come annunciato dall’Amministrazione Falcomatà, porterà il nome di Gianluca Canonico. Ma, questo sarà solo il primo passo, perché vogliamo fortemente che la nostra città e non solo, avrà tante vie, piazze, viali, dedicati alla memoria degli innocenti che per le crudeltà altrui, non sono più tra noi. La morte di Gianluca è stata una morte prematura, non cercata. Ciascuno, con piccoli passi, dovrebbe cercare di lasciare un segno positivo, un’impronta educativa indelebile, così che le nuove generazioni ci pensino due volte prima di entrare in sporchi giri, spezzando anzitempo le ali di chi ha voglia di respirare il profumo della vita, regalando sorrisi e non crimini efferati.

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