Reggina, Falcomatà ammette la telefonata con Tavecchio: “si, c’è stata”

StrettoWeb

Reggina, dopo cinque mesi Falcomatà conferma di aver ricevuto la telefonata da Tavecchio la sera prima dello svincolo dei calciatori

Ultime pillole di fine anno, dopo 5 mesi dai fatti – sportivamente drammatici – dello scorso luglio quando la Reggina perdeva la Lega Pro, il Sindaco Falcomatà conferma l’indiscrezione rivelata a inizio settembre su StrettoWeb relativamente alla telefonata con il Presidente federale Tavecchio. In un’intervista a Strill, infatti, Falcomatà confida testualmente: “Si è ricamato su una telefonata intercorsa tra me e Tavecchio. Si c’è stata, ma cordiale e assolutamente ininfluente ai fini della decisione presa dalla Federazione“.

Adesso che la telefonata tra Falcomatà e Tavecchio sia stata cordiale non lo abbiamo mai messo in dubbio (e forse è proprio questo il problema), ma che si siano sentiti una sera per parlare del tempo che fa o del fantacalcio, ci sembra inverosimile. Anche perché i due si erano conosciuti pochi giorni prima, non si erano mai sentiti o parlati, uno è il Sindaco della città e l’altro è il Presidente della Federazione calcistica, ed erano i giorni decisivi per l’iscrizione della Reggina in Lega Pro. A Roma si era aperta una finestrella, appunto, a cui bisognava dare seguito. Tavecchio telefona a Falcomatà la sera di mercoledì 22 luglio e poi, improvvisamente, la mattina di giovedì 23 luglio svincola i calciatori chiudendo le porte in faccia al club. Insomma, che sia stata una telefonata “ininfluente” ai fini della decisione presa dalla Federazione è assolutamente inverosimile, anche perchè in un’intervista concessa a StrettoWeb il 9 settembre, lo stesso Tavecchio diceva testualmente che lo svincolo si era verificato perchè “erano mancate le circostanze auspicate in primis dal Sindaco“.

Il Presidente Foti in un’altra intervista del 12 settembre a StrettoWeb ha rivelato di aver appreso di quella telefonata “direttamente dal Presidente Tavecchio, e subito ne ho chiesto un riscontro al Sindaco Falcomatà che mi ha confermato quanto accaduto la sera prima dello svincolo.  Io non ero presente alla telefonata. So solo quello che mi ha detto il Presidente Tavecchio, il quale mi ha riferito di aver fatto quella telefonata al Sindaco per capire come si procedeva nel tentativo di rispondere alle richieste fatte dalla FIGC. Dall’altra parte il Sindaco Falcomatà mi ha riferito di aver inteso la telefonata del Presidente Tavecchio come interlocutoria, e non determinante per quella decisione che poi il giorno dopo è stata assunta dal Presidente Federale”.

Insomma, certamente il Sindaco avrà operato in buona fede (e ci mancherebbe pure), ma la leggerezza è evidente. Non solo di non aver risposto in modo più perentorio e tranquillizzante a Tavecchio, ma anche e soprattutto di non aver ritenuto corretto avvisare immediatamente gli altri diretti interessati (Foti e Praticò) della telefonata ricevuta dal Presidente FIGC. Peccato, perché in quell’episodio s’è consumato il dramma di una squadra gloriosa che adesso arranca in serie D. Peccato, perché Foti si era già fatto da parte e oggi il Presidente sarebbe lo stesso Praticò, ma avrebbe il Sant’Agata, la Reggina Calcio e la squadra a confrontarsi con la Lega Pro. Insomma, staremmo parlando di altro.

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