La Cisl all’attacco: le assunzioni non bastano, il sistema non regge più
È stato il segretario provinciale della Cisl Scuola, Carmelo Cardillo, ad aprire i lavori evidenziando come «il sindacato debba spostare il baricentro della sua azione, dal centro alla periferia, essere presenti sui posti di lavoro e ragionare tutti insieme su un nuovo welfare diffuso». Ma Cardillo ha aperto anche un altro fronte di dibattito, quello dell’edilizia scolastica. «Il tema della sicurezza sollevato in questi giorni, è sacrosanto e deve tenere conto di molteplici fattori a cominciare dall’attuazione delle norme sulla sicurezza che non possono essere applicate a macchia di leopardo. Ci sono scuole nello stesso stabile trattate in modo diverso. Ribadisco, sicurezza soprattutto ma con giudizio».
«È un momento particolarmente delicato per il futuro della scuola – ha detto la segretaria regionale Francesca Bellia – sotto l’albero di Natale ha trovato tante assunzioni ma anche un sistema che non regge più perché questo Governo non sta ascoltando la voce della scuola. La gestione del sistema è diventata difficile, tanta gente che poteva essere assunta nella propria regione è stata costretta ad andare via. Non si è capito che l’organico di fatto poteva diventare anche organico di diritto. Serve spostare il dibattito adesso verso l’accordo quadro sulla contrattazione di secondo livello anche per la scuola e aprire il dialogo».
Durante il dibattito è stato sollevato il caso grave che sta vivendo la scuola nel Comune di Messina dove l’Amministrazione ha inviato una nota agli Istituti di propria competenza con l’invito a rimodulare l’attività scolastica affinché non si superi il tempo delle 100 presenze contemporanee prendendo anche in considerazione l’ipotesi di non accettare nuove iscrizioni. «Una situazione gravissima – ha commentato il segretario generale della Cisl Messina, Tonino Genovese – che significa compromettere le condizioni di vita degli alunni, dei lavoratori e delle famiglie. Addirittura si invita a non prendere le iscrizioni a scuola? Ma come si fa a dire una cosa del genere? Piuttosto si recuperino i fondi per avviare i lavori e rimettere a norma gli istituti scolastici». Un paradosso, tutto messinese, evidenziato nel corso dei lavori del Consiglio Generale è stato quello dell’Istituito Caio Duilio. «Al primo piano c’è la scuola elementare che non ha agibilità, al secondo piano c’è la scuola media che ha un’agibilità ridotta a circa la metà, al terzo piano l’Istituto Nautico ha piena abilità perché la Provincia ha certificato che non ha nessun problema strutturale. Come è mai possibile?»