Messina, Accorinti redige il bilancio del suo mandato in un’aula deserta

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La relazione ufficiale del sindaco è stata accolta dal silenzio di Palazzo Zanca: nel corso della seduta i consiglieri hanno progressivamente abbandonato l’aula

Renato Accorinti ha messo nero su bianco la relazione sul suo mandato, un documento che funge da bilancio dell’Amministrazione in merito al rispetto dell’originario programma elettorale. Dopo numerosi solleciti, il sindaco ha quindi presentato all’attenzione del consesso civico il suo rendiconto, ma le parole del primo cittadino – la sua lettera aperta alla città – si sono spente nel vuoto dell’aula, laddove i consiglieri hanno lasciato anzitempo gli scranni. A nulla è valso l’auspicio del sindaco alle forze politiche per la costituzione di un patto istituzionale volto al cambiamento di Messina: troppa è la distanza maturata in questi due anni, troppi gli screzi, ormai difficili da ricucire. Ad ogni modo Accorinti ha ribadito i suoi propositi, ovverosia la volontà di continuare il percorso che porterà Messina “dall’emergenza all’eccellenza”, rivendicando il merito di aver salvato la città dal dissesto finanziario e ricordando come lo scenario ereditato fosse apocalittico. Una sorta di Hiroshima, ha rincarato il Sindaco usando un suo vecchio leitmotiv, cui si è messo mano attraverso una riorganizzazione della macchina burocratica all’insegna della trasparenza. Infine le pulci alle spese personali: da quando è a Palazzo Zanca Accorinti si è avventurato in 128 missioni istituzionali, il cui costo complessivo sarebbe inferiore ai 15 mila euro.

Qui il testo della relazione completa.

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