Il sociale dice basta: “a rischio circa 2 mila posti di lavoro nel sociale in Calabria”

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Circa 2 mila operatori sociali che non si vedono corrisposti gli stipendi arretrati da circa 9-10 mesi, ad oggi, non hanno la certezza del pagamento dello stipendio neanche per le prossime festività natalizie

riforma-lavoro-misure-fiscali“Con una lettera aperta, indirizzata al Presidente della Giunta Regionale, Mario Oliverio, all’Assessore Regionale ai Servizi Sociali, Federica Roccisano, al Dirigente Generale del Dipartimento n° 7, Antonio De Marco, e ai Presidenti della II° e III° Commissione Regionale, Giuseppe Aieta e Michelangelo Mirabello il nostro Coordinamento regionale – scrive il referente Salvatore Maesano in rappresentanza di 150 Case Famiglia Donne ed Uomini in Difficoltà, Centri Diurni per Minori, Case Famiglia Dopo di Noi, Comunità Specialistiche per Minori, Centri Diurni per Disabili- chiede con forza un incontro immediato che ponga fine all’indegna e disastrosa gestione dei servizi sociali della Calabria. La pur importante approvazione dell’assestamento di bilancio, che riconosce i debiti pregressi degli anni 2014 e 2015 per i Comuni e le organizzazioni convenzionate per la gestione dei servizi sociali della Regione, di fatto, risolve solo parzialmente la grave situazione nella quale versano le strutture socio-assistenziali presenti nel territorio regionale.

Esse di fatto:

a)      continuano a pagare ingenti quantità di interessi alle Banche per l’anticipo fatture emesse;

b)       non riescono a corrispondere agli operatori il compenso mensile maturato (mediamente  ciascun dipendente vanta un credito di circa 9 – 10 mensilità arretrate)

c)      Accumulano mensilità arretrate circa il pagamento degli oneri fiscali e previdenziali (Durc)

Tutto ciò -prosegue- mentre viene garantita, giorno per giorno, a migliaia di nostri concittadini in difficoltà, la necessaria assistenza, riabilitazione e costruzione di un progetto di vita futura. Appare veramente assurdo che si chieda un sacrificio cosi alto al personale operante nelle strutture sociali, cosi come il pagamento degli interessi alle banche a fronte della corresponsione di Rette da “fame” per molti dei servizi sociali convenzionati. Il Rapporto fatto dalla società  ERNST & YOUNG, non più di due anni fa, che per altro è costato un bel pò di denaro ai contribuenti calabresi, pone la nostra Regione all’ultimo posto per l’inadeguatezza delle rette corrisposte alle strutture che erogano i servizi sociali regionali.

È necessario – aggiunge– porre la parola fine a questa indegna ed insostenibile situazione che si è venuta a verificare nel settore delle Politiche Sociali, è venuto il tempo di dire basta:

  • al pagamento degli interessi bancari che dissanguano le ONLUS e tutte le organizzazioni che gestiscono i servizi sociali della ns. Regione;
  • alla mortificazione di circa 2.000 operatori sociali che non si vedono corrispondere da mesi gli stipendi maturati e che ad oggi non hanno la certezza del pagamento neanche per le prossime festività natalizie ;
  • ai rischi che corrono i Rappresentanti legali delle organizzazioni per il non pagamento degli oneri fiscali e previdenziali;
  • all’incertezza per le prospettive future di  tutta la rete regionale dei servizi sociali, manca la necessaria copertura finanziaria per fare fronte alle spese per l’intero anno 2016.

Per tutto ciò, e per la necessità di individuare percorsi alternativi a quelli verificatisi nelle ultime due annualità 2014 e 2015,  è stato chiesto, prima di passare alla mobilitazione generale di tutto il settore, un incontro immediato con i rappresentanti delle Istituzioni regionali, al fine di  erogare immediatamente, ai Comuni ed alle Strutture che gestiscono la Rete regionale dei Servizi Sociali, le somme riferite alle annualità arretrate ed inserire fin dal prossimo bilancio di previsione della Regione, le necessarie risorse economiche atte a sostenere e rilanciare le Politiche Sociali della Calabria”, conclude.

 

 

 

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