Reggio, gli studenti del “Piria” incontrano il Sottosegretario di Stato Faraone: “la naturalezza dell’integrazione nelle scuole” [FOTO e VIDEO]

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A pochi giorni da quanto accaduto a Parigi, a Reggio Calabria si parla di inclusione e di integrazione nelle scuole. Ospite d’onore, presso l’Istituto Tecnico Statale per il Settore Economico “Raffaele Piria” , il Sottosegretario di Stato alla Pubblica Istruzione, Davide Faraone, in un momento di incontro e confronto sui temi quali le diverse identità, l’accoglienza, l’intercultura, le relazioni

Quella che raccontiamo oggi rappresenta una bella pagina per la città di Reggio, per l’Italia ed il mondo della scuola. Stamane, presso l’Istituto Tecnico Statale per il Settore Economico “Raffaele Piria”, alla presenza del Sottosegretario di Stato alla Pubblica Istruzione, Davide Faraone, i ragazzi hanno dato prova di una maturità e di un senso di accoglienza che talvolta manca ai più grandi.

Di fatto, di accoglienza e di integrazione si è parlato: l’aula magna dell’Istituto era colma di studenti, autorità locali, giornalisti, tutti attenti al “racconto” che si è snodato dinnanzi ai loro occhi. Diversi ragazzi, di varie etnie, hanno voluto trasmettere la loro storia fatta di difficoltà, ma anche di apprezzamenti e conquiste. L’incontro si è aperto con la proiezione di un filmato facente parte del progetto “Comenius”, che mostra, a detta del titolo stesso, “un’Europa unita nelle diversità”. Così come stamane, anche nel video i ragazzi sono i protagonisti: nelle loro lingue affermano con orgoglio il proprio nome e la propria provenienza, dichiarando di essere “umani”. Libertà, uguaglianza, anche nelle opportunità di lavoro, rispetto per il colore diverso di pelle, le tendenze sessuali, le varie religioni: sono questi i temi che uno per uno sviscera il filmato suddetto, mostrando i volti di ogni ragazzo ed i tasti di un pianoforte che simboleggiano il bianco ed il nero uniti in un unico accordo.

Studenti provenienti da ogni parte del mondo, alcuni solo da pochi mesi qui a Reggio Calabria, altri da anni, altri nati qui ma figli di stranieri. Colombia, Ucraina, Albania, Polonia, Filippine, Nigeria, Senegal, Repubblica Domenicana, Moldavia: presso l’Istituto “Piria” studiano anche tre giovani profughi senegalesi, che hanno trovato nella nostra città, nel nostro Paese, un rifugio sicuro.

“Spero di diplomarmi e di trovare un buon lavoro”, afferma uno di loro.

Diversi ma uniti, è questo il senso che  si vuole trasmettere; l’integrazione e l’inclusione viste e trattate anche sotto l’aspetto della disabilità, che alcuni ragazzi quest’oggi mostrano con orgoglio e speranza.

Un orgoglio di cui si fanno portavoce due giovani donne, altre due testimonianze di integrazione: una tirocinante albanese proveniente dall’Università per Stranieri reggina “Dante Alighieri” che segue i ragazzi profughi frequentanti l’Istituto “R.Piria”; ed un’altra donna che simboleggia la presenza rumena qui a Reggio, anch’essa frequentante la scuola serale: la signora Petrea che presso il Consiglio d’Europa a Strasburgo ha illustrato il video  vincitore del primo premio nel progetto “Orient@giovani”, realizzato proprio dagli studenti del suddetto Istituto.

Parlare di integrazione, soprattutto a seguito dei tragici avvenimenti di Parigi, è ancor di più prezioso, in un ambiente, poi, che è quello scolastico, che forma i futuri cittadini del domani. Non per niente, i presenti all’incontro odierno hanno rispettato un rigoroso minuto di silenzio in ricordo delle vittime di venerdì scorso, “illuminate”, simbolicamente, da tre candele cinte da altrettante fasce che riprendono i colori della bandiera francese.

“Si sta tanto parlando in questi giorni del fatto che la scuola italiana sia agli ultimi posti per quanto riguarda i progetti di intercultura”, parole della vicepreside del “Piria”, Grazia Condello, che vuole rimarcare, attraverso il tema dell’incontro di stamane, come questo vada in controtendenza con quanto attuato.

“Ho avuto conferma del fatto che questa scuola è un modello di integrazione e di inclusione straordinario – parole dell’ospite d’onore, Davide FaraoneQuello che praticate qui e che viene fatto sostanzialmente in grossa parte delle scuole d’Italia dovrebbe essere una ‘roba’ normale; lo dico perché purtroppo leggendo i giornali, ciò che fa notizia sono i processi di esclusione, più che di inclusione. Io ho voluto essere qui proprio per testimoniare il fatto che noi vogliamo evidenziare tutte le scuole che operano positivamente in questo ambito, senza assolutamente dare un elemento di straordinarietà all’azione che fate. La naturalezza dell’inclusione e dell’integrazione nelle scuole che è praticata dai ragazzi, dai bambini, vale molto di più di tutto quello che si dice da fuori. È stato un caso, ma è bello essere qui dopo i fatti di Parigi – prosegue Faraone aver dato alla scuola il valore ed il compito di costruire i processi di inclusione in questo Paese è da un lato una cosa che ci responsabilizza tantissimo, dall’altro però ci fa inorgoglire rispetto a quanto noi possiamo fare. La scuola può far si che tanti ragazzi diventino cittadini italiani studiando: per questo stiamo lavorando in Parlamento”.

Pari opportunità nello studio: è ciò che muove da sempre l’attività di Davide Farone, il quale quest’oggi ricorda che “quello che è avvenuto a Parigi qualche giorno fa non deve spingerci nella direzione di chi ci dice ‘in virtù di quanto accaduto, allontanavi ancora di più’; io credo, al contrario, che ci debba spingere a rafforzare tutti i processi di integrazione e di inclusione che questa scuola e questo Paese sta mettendo in campo. Il nostro compito è importantissimo: la riforma della Scuola cerca di migliorare sempre più tali processi; stiamo discutendo anche su una legge delega che riguarderà la riforma del sostegno: noi siamo un Paese modello nella gestione della disabilità nelle scuole. Abbiamo tanto da mettere in campo – chiosa Davide Faraone Siamo sulla strada giusta! Ritenete il Ministero dell’Istruzione un punto di riferimento costante per qualsiasi progetto che spinge all’inserimento e all’integrazione”.

Due parole chiave, quest’ultime, anche in riferimento al secondo video proiettato stamane, “Radici e speranze”, vincitore del premio nel concorso “Orient@giovani“, promosso dall’Upi.

Ma l’operato dell’Istituto “Piria” non si ferma qui: da poco, infatti, è stato presentato un altro progetto di alternanza scuola-lavoro (leggi qui), messo in campo grazie alla collaborazione con l’Azienda Ospedaliera, rappresentata stamane da Frank Benedetto: “I ragazzi hanno avuto una curva di apprendimento rapidissima – afferma – Sembrava duro, ma alla fine è stato facile. Stiamo per partire, e vedere giovani che vengono in un luogo di sofferenza, quale può essere l’Ospedale, vuol dire dare più significato alla vita delle persone”.

A chiudere i lavori della mattinata, il dirigente scolastico del “Piria”, Ugo Neri, il quale apprezza molto il contenuto e la tecnica di comunicazione, “che rendono giustizia al lavoro metodico, costante che nella scuola italiana viene svolto con senso di passione e abnegazione. Si diventa cittadini frequentando la scuola”.

Presenti, tra gli altri, anche il sindaco di Reggio, Giuseppe Falcomatà, ed il presidente del Consiglio Regionale, Nicola Irto.

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