Reggio, Crea: “non aspettiamo altri morti e altri danni, gli abitanti di Valanidi e Paterriti vanno tutelati”

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“La fiumara di Valanidi una delle principali fiumare della regione Calabria che a circa un chilometro e mezzo dal suo origine si divide in due parti è anche la fiumara che dalle varie alluvioni registratesi dal dopoguerra ad oggi ha provocato numerosi morti e gravi danni alle opere pubbliche e private (il parroco di Croce Valanidi alzatosi di notte per dare l’allarme ai cittadini è stato travolto dalle acque del torrente che hanno rotto gli argini trasportandolo a mare insieme ad altri cittadini. Dobbiamo aspettare il ripetersi di tale tragico evento alluvionale?). Oltre all’alluvione più disastrosa del 1953 ricordiamo quella del mese di dicembre 1972 – gennaio 1973, quella del 2009 particolarmente gravosa la situazione del piccolo borgo Ciosso nella vallata del Valanidi, dove l’Amministrazione comunale di Motta SG è intervenuta, con l’ausilio dei VV.FF. trasferendo parte dei residenti oltre il torrente la cui piena non consentiva l’attraversamento”, scrive in una nota Vincenzo Crea, referente unico dell’Ancadic Onlus. “Dal punto di vista ambientale la fiumara Valanidi I e Valanidi II risultano da tempo in stato di preoccupante degrado originato anche dai depositi abusivi di rifiuti di diversa tipologia pericolosi e non, favorito dalla viabilità in alveo fluviale che c’è da Rosario Valanidi in giù fino alla statale 106. Con riferimento – prosegue– alla regimentazione delle acque sono stati eseguiti pregevoli interventi, comunque insufficienti ed è necessario completare le opere di regimentazione per la sicurezza della popolazione a valle, della Strada Statale n. 106, dell’aeroporto e dei mercati generali (non completati e non collaudati), che in caso di alluvione sarebbero interessati da questi rifiuti e da altro materiale depositati in alveo, che trasportati dalle acque torrentizie giungerebbero a mare determinando tra l’altro disequilibrio marino.

Pertanto si ravvisa la necessità e l’urgenza di un intervento globale per la bonifica dei siti ottenendo equilibrio ambientale e risorse per lo Stato (perché visto l’enormità delle superficie demaniali in tutta la vallata del Valanidi non si progettano delle aree attrezzate affinché i cittadini possono usufruirne per lo smaltimento controllato?). Esiste in agro Paterriti sul torrente Valanidi un cartello di cantiere indicante “ lavori di attraversamento sul torrente Valanidi per il collegamento della frazione Paterriti di cui al progetto esecutivo approvato con delibera giunta comunale del 26/10/2009. I Lavori consegnati il 16/6/2011, tempo contrattuale giorni 180 sono fermi alle pile di appoggio e non si comprende il perché. Tale attraversamento – aggiunge– congiungerebbe la città di Reggio Calabria, Paterriti e Motta SG, contrada Catania. Sarebbe opportuno prendere in considerazione la realizzazione di una passerella di modeste dimensioni che consenta ai cittadini di raggiungere il cimitero situato in contrada Ciosso del Comune di Motta San Giovanni posto di fronte a Croce Valanidi, poco più a monte del succitato attraversamento ancora non completato. Non si comprende perché tale opera non sia stata realizzata negli anni post alluvione 1950, eppure i cittadini dicono che esisteva un attraversamento. Lo scorso 20 ottobre ci siamo rivolti alle istituzioni competenti affinchè si porti a compimento l’opera di attraversamento sopra citata e si provveda alla viabilità di accesso al cimitero della contrada Ciosso. Questa associazione esprime solidarietà e vicinanza agli abitanti di Paterriti e Valanidi per le gravi difficoltà e pericoli che da anni sono costretti ad affrontare. Il Presidente dell’ANCADIC avv. Francesco Nucara – conclude– particolarmente sensibile ai disagi che tale problematica reca agli abitanti dei luoghi ha assicurato che seguirà la vicenda con la massima attenzione e scrupoloso impegno”.

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