Nizza di Sicilia: rinvii a giudizio causa depuratore

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Rinviati a giudizio dal GUP Antonio Carchietti, Giuseppe Di Tommaso, sindaco di Nizza, e Giovanni Briguglio, dirigente dell’Area tecnica con accusa di omissione di atti d’ufficio.

scarico depuratore oliveto 16022014 SAM_0572 (Medium)Giuseppe di Tommaso e Giovanni Briguglio, rispettivamente sindaco di Nizza e dirigente dell’Area tecnica, sono stati rinviati a giudizio dal GUP Antonio Carchietti con l’accusa di non aver predisposto e destinato indispensabili lavori di manutenzione al depuratore fognario, ubicato in contrada Piana. Un danno che non avrebbe colpito esclusivamente l’area nizzarda, ma anche altre zone limitrofe: del medesimo impianto depurativo, difatti, usufruivano anche i comuni di Alì Terme e Fiumedinisi, riuniti insieme a Nizza all’interno dello stesso Consorzio, che vedeva il Di Tommaso ricoprire la carica di Presidente, in qualità di cui si trova ad essere imputato. Gli accertamenti sono principiati nel febbraio 2014, allorquando furono effettuati dei controlli in mare, proprio in corrispondenza della condotta di scarico del depuratore, ad opera della Capitaneria di Porto di Messina. Fu esattamente quella l’occasione in cui emersero anomalie da prendere in considerazione all’interno del ciclo di depurazione. A questo punto, non fu un caso che, nel medesimo periodo, in paese fossero avvertiti cattivi odori (un segno lampante che qualcosa non filasse per il verso giusto?). Successivamente, l’Arpa eseguì delle analisi che hanno manifestamente evidenziato come i campioni di acqua prelevati in mare fossero esosi nel parametro limite relativo alla ”escherichia coli”, conosciutissimo batterio di origine fecale. Ma c’è di più: all’interno del depuratore di contrada Piana, inoltre, furono reperiti anche fanghi non smaltati. Adesso, è giunto il momento di chiarire responsabilità e tutelare gli abitanti dei diversi comuni del Consorzio: l’udienza, che vede imputato Di Tommaso e Briguglio, è stata fissata per il 3 febbraio 2016 al Tribunale di Messina.

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