Messina, scandalo Gettonopoli. Firmavano e disertavano i lavori: ecco chi sono i 12 consiglieri nel mirino dell’autorità giudiziaria

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Gli esponenti del consesso civico sono stati raggiunti stamane dalle ordinanze che impongono misure cautelari

Da quando gli agenti della Digos sono sfilati negli uffici di Palazzo Zanca, il clima in Comune è divenuto glaciale: l’inchiesta sui gettoni, l’interessamento di Crocetta, i giochi di prestigio in commissione , tutti questi elementi erano considerati dagli addetti ai lavori cattivi presagi.

Stamane dodici consiglieri comunali sono stati travolti da questa prima burrasca giudiziaria, cui dovrà seguire ovviamente la fase vera e propria del processo, quella dell’accertamento delle responsabilità.

Ad ora gli iscritti nel registro degli indagati – con l’accusa di truffa, abuso d’ufficio e falso ideologico – rappresentano una nutrita pattuglia costituita da Santi Daniele Zuccarello (Missione Messina), Carlo Abbate (Pdr), Fabrizio Sottile (SìAmo Messina), Pio Amodeo (ART. 4), Piero Adamo (SìAmo Messina), Angelo Burrascano (il Megafono), Paolo David (Pd), Nicola Crisafi (Ncd), Carmela David (Udc), Benedetto Vaccarino (Pd), Giovanna Crifò (FI) e Nicola Cucinotta (PD). Per tutti loro è scattato l’obbligo di firma. Altre 10 persone, inoltre, risultano attualmente indagate nell’ambito della stessa inchiesta. Si tratta dei consiglieri Elvira Amata, Giuseppe Trischitta, Donatella Sindoni, Nora Scuderi, Maria Perrone, Libero Gioveni, Andrea Consolo, Santi Sorrenti, Nino Carreri, Nino Interdonato, Nina Lo Presti, Giuseppe De Leo, Francesco Pagano, Rita La Paglia e Giuseppe Santalco.

L’accusa è di avere imbastito false partecipazioni alle commissioni consiliari, incassando così l’indennità massima prevista per legge. In sostanza, secondo i pm, gli esponenti del civico consesso entravano al Comune, firmavano la propria presenza in aula e disertavano i lavori. Il tutto sarebbe documentato dalle intercettazioni video e ambientali.

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