Didattica internazionale per gli studenti del Liceo “Rechichi” di Polistena (Rc) con il programma “Intercultura”

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“Il progetto muove dal principio di favorire gli scambi culturali e la conoscenza reciproca tra studenti provenienti da diverse parti del mondo. Un antidoto, un anticorpo per evitare lo scontro di civiltà a cui la società odierna ci ha abituati”. Ha esordito così in conferenza stampa il Dirigente Scolastico del Liceo “Rechichi” di Polistena, Francesca Maria Morabito, nel presentare le attività didattiche della scuola nell’ambito del più ampio programma Intercultura, promosso dall’omonima associazione internazionale con reti in tutta in Italia. “È una sperimentazione che portiamo avanti da diversi anni – ha continuato la Dirigente – con un percorso culturale nuovo che porta gli studenti, sia quelli che mandiamo all’estero, sia quelli che accogliamo a Polistena, a ragionare su sistemi educativi differenti. Con una ricaduta sul piano della formazione all’interno delle classi, in cui cambia il clima culturale e la comunicazione, incentivando l’uso delle lingue straniere. Sia per i nostri studenti all’estero, sia per coloro che ospitiamo, interessati ad apprendere l’italiano, ma anche a far migliorare la lingua straniera parlata dai coetanei calabresi. Ma il fulcro resta sempre la consapevolezza che la cultura non è unica e che la migliore formazione nasce sempre dal confronto”. All’incontro con i giornalisti presente anche la giovane Valentina Saravia, di Cochabamba in Bolivia, ospite del “Rechichi” per l’anno scolastico in corso. La studentessa boliviana ha raccontato quanto differente sia il sistema scolastico in Sud America, dove lei frequenta una scuola privata, accessibile solo alle classi abbienti. “Ho trovato un clima sereno a Polistena – ha dichiarato. Sono stata accolta con grande gioia e questo mi ha fatto sentire a casa. È un contesto in cui posso imparare molto – ha detto – non solo a livello teorico, ma anche a livello pratico”. “Valentina è ospitata da una famiglia di Taurianova – ha spiegato la professoressa Maria Mileto, tutor della ragazza – e a scuola frequenta tutte le classi, per consentirle un migliore apprendimento dei programmi scolastici. Questo perché segue un percorso differenziato e specialistico, oltre a partecipare a tutte le attività extracurriculari previste dal nostro istituto”. Quanto agli allievi italiani, invece, una studentessa del “Rechichi”, Francesca De Pino, sta attualmente frequentando un istituto superiore negli Stati Uniti, sempre nell’ambito del programma Intercultura. “È una realtà completamente differente dalla nostra – ha dichiarato la professoressa Marisa Marziali, referente per la De Pino. Anche lei ha dei tutor che la seguono e che l’aiutano ad ambientarsi nella nuova scuola. Con differenze notevoli sul piano della vita sociale e questo dà agli studenti anche una visione diversa di come si viva nel mondo”. L’iniziativa coinvolge tutti i docenti di area linguistica del Rechichi, i professori Albanese, Bongiovanni e Ciurleo, di Francese, la professoressa Nicotera di Inglese e la professoressa Mollica di Tedesco. In attesa che si faccia gennaio, quando arriverà al “Rechichi” uno studente del Paraguay.

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