Aggiunge Flora Sculco: “L’essere riusciti – grazie al presidente del Consorzio Rotiroti, al vicepresidente Martelli ed a tutti gli altri membri del consiglio d’amministrazione, incluso il sindaco di Torre di Ruggiero Pino Pitaro che del Consorzio è stato il promotore e fondatore, a mettere in rete, in una regione in cui spesso la dispersione delle energie è la regola, ben cinquanta produttori agricoli e imprenditori del comparto corilicolo, nel tentativo di creare ricchezza dal basso attraverso la collaborazione ed il lavoro di squadra – è un esempio di ottima sinergia tra iniziativa imprenditoriale e buona amministrazione che ci deve spingere tutti a non fare passi indietro, ma anzi, con il sostegno della Regione e dell’Unione europea, a fare di più e meglio. Su questo specifico comparto – spiega il consigliere regionale – che fa parte del circuito nazionale della nocciola insieme alle regioni Piemonte, Lazio, Campania e Sicilia, l’attenzione della Regione è più che soddisfacente. Ho presentato, all’indomani della XIII Assise nazionale Città della Nocciola che si è svolta a Torre di Ruggiero con la presenza di rappresentanti del ministro Martina, una mozione sulla coltivazione della nocciola in Calabria per impegnare la Giunta regionale, affinché si avvii un’azione programmatica per la valorizzazione di questa risorsa fondamentale anche per la stabilità, la conservazione del territorio e per la salvaguardia dell’economia delle aree interessate”.
Conclude Sculco: “La valorizzazione della nocciola significa anche più attenzione alle aree interne dato che rappresenta un’opportunità economica ed occupazionale che potrebbe sostituire diverse colture tra cui l’olivo e la vite sui versanti più difficili ed essere un’alternativa colturale sostenibile. E per avere un articolato progetto di sviluppo, che metta la coltivazione del nocciolo in primo piano, favorendo la qualità del prodotto, allocando risorse per la realizzazione di nuovi impianti, nonché l’estirpo ed il reimpianto di quelli vecchi e non più produttivi, risorse per l’acquisto di terreni, miglioramenti strutturali, acquisto macchinari innovativi da utilizzare nelle diverse fasi della filiera; attivare le procedure per facilitare l’accesso al credito; complementarietà delle risorse e degli investimenti. Tutto ciò potrà essere realizzato attingendo ai fondi del Programma di sviluppo rurale della Calabria approvato, tra i primi delle regioni del Sud, dalla Commissione europea, proprio a ridosso del Rapporto Bankitalia, che ha messo in evidenza l’importanza dell’agricoltura quale unico settore che traina l’economia della nostra regione”.