Calabria: la Fials soddisfatta per la firma sul personale sanitario

StrettoWeb

medicoLa FIALS  dichiara la propria soddisfazione per la firma dell’accordo regionale regolamentante l’utilizzo del personale inidoneo  e del personale sanitario “distratto” dalle proprie mansioni. Lo afferma in una nota il Segretario Generale FIALS Calabria Dott. Bruno Ferraro.

Mai in nessuna regione italiana dichiara il segretario generale della FIALS Calabria  Dott.  Bruno Ferraro le oo.ss hanno sottoscritto un accordo in materia. La FIALS ritiene epocale l’accordo siglato che da un lato mette ordine in un settore ,quello della sanità oggetto delle incursioni non sempre positive della politica, sempre pronta a fare delle aziende sanitarie il proprio terreno di caccia del consenso elettorale ,,anche e soprattutto in tema di personale, dall’altro  fa recuperare alle oo.ss  di categoria la credibilità che negli ultimi anni era un po’ scemata. La FIALS ritiene indispensabile ringraziare l’ing. Massimo Scura per la tenacia e determinazione con la quale in soli 2 mesi ,attraverso la condivisione  e il dialogo con la parti sociali, ha cercato di mettere ordine  e regole in un settore in cui il caos regnava sovrano. Dopo la firma dell’accordo che  sta permettendo la stabilizzazione di 930 precari calabresi adesso con questa ulteriore regolamentazione la Calabria si pone all’avanguardia nel rispetto delle regole di utilizzazione del personale. Basta  nel vedere medici ,infermieri e altri operatori sanitari   circolanti negli uffici  e utilizzati da amministrativi sottraendo preziose risorse all’assistenza dei pazienti. Basta con le collusioni politico-sindacali che hanno permesso per anni a personale sanitario di non fare il lavoro per cui è stato assunto. La FIALS è sorpresa dal fatto che la CGIL  presente all’incontro non abbia ,adducendo futili motivi, firmato l’accordo con tutte le oo.ss. Forse il cambiamento più che predicarlo, occorre attuarlo, sconfiggendo vecchie logiche clientelari e soprattutto evitando strumentalizzazioni politiche che non c’entrano niente con il diritto dei cittadini ad essere curati in modo ottimale nella propria terra.

Condividi