Sicilia, spese pazze all’Ars: rinviata l’udienza preliminare

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LaPresse/Guglielmo Mangiapane
LaPresse/Guglielmo Mangiapane

E’ durata solo pochi minuti la prima udienza preliminare dell’indagine sulle cosiddetta ‘spese pazze’ all’Assemblea regionale siciliana, a carico di tredici ex capigruppo di Palazzo dei Normanni. A causa del legittimo impedimento di uno degli imputati, l’eurodeputato Salvo Pogliese (Fi), il gip Luigi Ricciardi, è stato costretto a rinviare l’udienza al prossimo 18 gennaio. La Procura di Palermo, lo scorso 15 luglio, aveva chiuso l’inchiesta sulle ‘spese pazze’ dell’Assemblea regionale siciliana che ha coinvolto un anno fa oltre novanta tra deputati ed ex deputati. I pm che coordinano l’inchiesta hanno chiesto il rinvio a giudizio per tredici tra ex capigruppo dell’Assemblea regionale siciliana. Sono tutti accusati di peculato. E’ uscito nel frattempo dall’inchiesta il capogruppo Pd Antonello Cracolici (Pd), per il quale i pm hanno chiesto l’archiviazione. La richiesta di rinvio a giudizio è stata chiesta al gip per: gli ex capigruppo Giulia Adamo, Nunzio Cappadona, Francesco Musotto, Rudy Maira, Nicola D’Agostino, Giambattista Bufardeci, Marianna Caronia, Paolo Ruggirello, Livio Marrocco, Innocenzo Leontini, Cateno De Luca e Cataldo Fiorenza. Ma anche per Salvo Pogliese, ora europdeutato Ppe. L’inchiesta è coordinata dal Procuratore aggiunto Leonardo Agueci, e dai pm Sergio Demontis, Maurizio Agnello e Luca Battinieri. Per altri 45 tra ex deputati e attuali parlamentari è stata chiesta l’archiviazione, tra cui spiccano i nomi del sottosegretario Davide Faraone, del Presidente Ars Giovanni Ardizzone, dell’ex deputato Bernardo Mattarella. Per altri 40 politici circa l’inchiesta continua perché la Procura ha ritenuto che le spese dei partiti fossero finalizzate a spese personali. La Procura di Palermo, lo scorso 24 aprile, aveva chiuso le indagini sugli ex capogruppo dell’Assemblea regionale siciliana indagati per peculato nell’ambito dell’inchiesta sulle ‘spese pazze’ dell’Ars, che l’anno scorso creò scalpore in tutta Italia. Sono complessivamente 97 gli esponenti di Sala d’Ercole coinvolti. La Procura aveva notificato ad aprile l’avviso di conclusione indagini solo agli ex capigruppo. Secondo l’accusa, con i fondi destinati al funzionamento dei gruppi parlamentari sarebbero stati fatti acquisti di varia natura, persino una borsa Louis Vuitton, ma anche cravatte, profumi e soggiorni in alberghi di lusso.

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