Reggio, nuova bufera sul Miramare: Morabito smaschera “atteggiamenti poco chiari” del Comune

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Reggio, Morabito: “continuano ad essere assai poco chiari gli atteggiamenti dell’Amministrazione comunale riguardo alla faccenda Miramare”

Nuova bufera sulla vicenda Miramare e sugli atteggiamenti dell’Amministrazione Comunale sulla concessione del posto. L’opposizione di centro-destra ha accusato il sindaco di poca chiarezza alla luce della delibera di Giunta (numero 121) che propone la concessione del luogo all’Associazione “Sottoscala” collegata da legami di stretta amicizia al Sindaco Falcomatà. Sulla questione interviene anche Stefano Morabito, candidato a sindaco “per un’altra Reggio” alle elezioni comunali dello scorso anno. Il rappresentante dell’ “Associazione La Cosa Pubblica”, afferma: “continuano ad essere assai poco chiari gli atteggiamenti dell’Amministrazione comunale riguardo alla faccenda Miramare. Si ricorderà , infatti, che l’albergo era stato affidato, con una procedura e modalità discutibilissime, ad una associazione senza scopo di lucro nel mese di agosto, con lo scopo di acquisire in via sperimentale dati utili alla migliore redazione di un bando per l’autunno e l’inverno. Ora, l’amministrazione pubblica un avviso affinché associazioni senza scopo di lucro manifestino interesse a gestire il Miramare nel periodo compreso tra ottobre e dicembre di questo anno. Ció avviene senza che vi sia stata traccia della famosa “sperimentazione” cui l’assegnazione diretta e senza bando all’associazione “Il sottoscala” doveva dare luogo negli intenti dell’Amministrazione. Né il Sindaco, pur aduso a frequentissime conferenze stampa, ha inteso chiarire se tale assegnazione nulla abbia prodotto per inadempienza o incapacità dell’associazione assegnataria ovvero per mutato parere dell’Amministrazione. Non si capisce, infatti, se sia stata l’Amministrazione a non mettere in grado gli affidatari di operare o se questi si siano dimostrati non in possesso delle capacità per farlo, dimostrando un grossolano errore di valutazione della giunta in sede di assegnazione”. “Ancora piú strano, se possibile, appare il bando pubblicato dall’Amministrazione con lo stesso oggetto. Infatti, non solo l’assegnazione per i mesi di ottobre, novembre e dicembre non potrà mai avvenire in modo completo, dato che la scadenza fissata per il 7 ottobre necessariamente dovrà produrre dilazioni nell’assegnazione dovute allo studio delle domande pervenute, la redazione della graduatoria, la presenza di eventuali reclami, ma, inoltre, si prevede che l’affidatario realizzi opere di adeguamento degli impianti idrico ed elettrico. 

Ebbene –prosegue– é stato quantificato il valore di tali opere? É stato previsto da bando che sia valutata la capacità economica e tecnica dell’eventuale associazione senza scopo di lucro per realizzare questi lavori? É stato previsto un termine per la realizzazione degli stessi, vista l’assegnazione solo trimestrale? Si é valutato se tali lavori possano avere una rilevanza economica tale da dovere passare attraverso un pubblico bando? Ci pare che a tutte queste domande possa rispondersi di no. L’amministrazione, a quanto si legge dal bando, non ci ha pensato. Tuttavia, tra le righe dell’avviso, si chiarisce che l’eventuale graduatoria ben potrebbe non dar luogo ad un affidamento trimestrale, pur in presenza di offerte valide, se l’Amministrazione così deciderà, ma potrà essere utilizzata per il 2016 (che di mesi ne ha 12, come sanno anche a palazzo San Giorgio, e non tre), sempre per attività culturali. Non nota, peró l’Amministrazione –aggiunge– la contraddizione tra ció che essa stessa scrive in premessa del bando, e cioé che il Miramare ha destinazione alberghiera, e l’oggetto del bando stesso (le attività culturali). Per quale motivo, infine, redigere un bando, che ci pare come l’ennesimo esempio di superficialità –volendo escludere la malafede- per soli tre mesi, prorogabili eventualmente al 2016, per attività non coincidenti con la destinazione del Miramare, e non, invece, produrre un bando per l’assegnazione dello stesso per finalità alberghiere, come si dovrebbe? Ci auspichiamo che i nostri interrogativi abbiano risposta; nelle more, ci pare il minimo chiedere all’Amministrazione l’immediata revoca di questo strano bando”, conclude.

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