Reggio, classifica dei Comuni più “smart” d’Italia: il consigliere Burrone si scaglia contro Tripodi

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“È stato presentato nei giorni scorsi l’iCity Rate 2015, ossia il rapporto annuale elaborato dal Forum PA in collaborazione con Openpolis, con l’obiettivo di stilare la classifica dei Comuni più “smart” d’Italia. Tra i primi a Reggio a darne notizia e a commentare i risultati, troviamo il sempre attento osservatore Ivan Tripodi, segretario cittadino del PDCI. Lo stesso Tripodi, che scopriamo grandissimo esperto di “smart city”, ci informa del «palese insuccesso amministrativo», dell’Amministrazione Falcomatà, «poiché non vi è stata nessuna attività o azione che abbia concretamente reso, almeno leggermente, smart la nostra città». L’attentissimo esperto multidisciplinare Tripodi, si rivela però estremamente disattento nel leggere i dati dell’indagine” scrive in una nota Filippo Burrone, consigliere comunale di Reset. “Sfugge, all’acuto Tripodi –prosegue– la lettura della Scheda di riepilogo relativa alla città di Reggio di Calabria nella quale la maggior parte delle rilevazioni fa ancora riferimento al periodo 2011-2013. I dati più recenti sono molto pochi, ma tra essi spiccano quelli relativi a: “comportamenti innovativi” (periodo di riferimento 2015) in cui Reggio figura al 78° posto, in netta controtendenza rispetto al 102° posto generale a cui si riferiscono i dati obsoleti dell’indagine. Un altro dato del 2015 è quello sulle “infrastrutture di connessione”, in cui Reggio è al 58° posto, ben lontano dalla coda della classifica. Idem per i “servizi di connessione residenziale” (75° posto), “sharing economy” (69°), “liberazione dataset” (64°), “partecipazione attiva su Twitter” (50°). Sono tutti dati che il Tripodi –aggiunge– certamente esperto di economy, living, environment, people, mobility e governance, per stilare la propria attenta e profonda analisi, avrà semplicemente dimenticato di leggere e approfondire. D’altronde, lo stesso Tripodi da mesi “predica” al sindaco Falcomatà la riduzione dello stipendio del 20%, dimenticandosi – o facendo finta di dimenticarselo – che lo stesso Falcomatà ha ridotto già il proprio stipendio del 30% ad inizio mandato, pur avendo la facoltà di non farlo. Tale riduzione fa risparmiare l’Ente, a ciò si aggiunge anche la riduzione del 30% dello stipendio degli assessori e i gettoni per i consiglieri (si consideri che il massimo che può percepire un consigliere comunale è di 706,55 euro). Sarà un vizio del Tripodi quello di leggere parzialmente i dati. Gli sarà infatti sfuggito che il proprio fratello percepisce un assegno vitalizio, per i pochi anni da consigliere regionale, di ben € 7.309,19 (come pubblicato sul sito della Regione Calabria): non ci risultano analoghe esortazioni pubbliche al fratello. La vecchia politica dei “roboanti slogan” e degli “inutili annunci” sta tramontando, purtroppo con essa rimarranno ancora i vitalizi dei vecchi politici e politicanti”, conclude Burrone.

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