I fedeli reggini in Vaticano per la veglia di preghiera alla vigilia dell’inizio del Sinodo sulla famiglia

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In Vaticano presenti i pellegrini provenienti dalle comunità parrocchiali di San Lorenzo Marina, Roghudi, Montebello Jonico e Masella

“La famiglia è la fabbrica della speranza”. Con queste parole è iniziata la veglia di preghiera organizzata dalla Cei in piazza San Pietro la sera del 3 ottobre, giorno antecedente l’inizio del Sinodo ordinario sulla famiglia, che ha visto la partecipazione di migliaia di famiglie provenienti da tutta Italia e famiglie provenienti dalle comunità parrocchiali di San Lorenzo Marina, Roghudi, Montebello Jonico e Masella della Diocesi di Reggio Calabria-Bova, guidate dai loro rispettivi pastori don Giovanni Zampaglione e don Giovanni Gattuso. Gioia e gratitudine da parte dei partecipanti che per la prima volta hanno condiviso un’esperienza interparrocchiale all’insegna dell’amicizia e della comunione, che li ha condotti all’incontro con il Santo Padre a Roma. In piazza San Pietro nel corso della veglia, si sono ascoltate diverse testimonianze di famiglie e dei rappresentanti dei principali movimenti e associazioni della Chiesa italiana, come Azione cattolica, Neocatecumenali, Carismatici, Focolari, Sant’Egidio, Scout e altri ancora. Ha spiegato don Paolo Gentili direttore dell’Ufficio per la pastorale della Cei: “Vogliamo essere la grande famiglia ecclesiale di Gesù, fatta di tante porte aperte, tanti fratelli, tanti carismi, chiamati a annunciare lo stesso Vangelo. A noi la differenza non fa paura! Anzi, diventa lo spazio per realizzare la comunione, a patto di costruire “ponti in questa società dove c’è l’abitudine di fare muri”. Ponti fra le parrocchie e le associazioni, i movimenti e le nuove comunità; ponti fra i consacrati e le famiglie; ponti tra la comunità cristiana e il mondo”. Ponti che i due parroci don Zampaglione e don Gattuso hanno da tempo iniziato a costruire tra le loro comunità. “La famiglia cristiana, spiega don Zampaglione, è la cellula originaria della vita sociale. È la società naturale in cui l’uomo e la donna sono chiamati al dono di sé nell’amore e nel dono della vita. Essa offre una rivelazione e una realizzazione specifica della comunione ecclesiale, infatti anche per questo motivo è chiamata Chiesa domestica”. “La famiglia-commenta don Gattuso- è una comunità di fede, di speranza e di carità nella Chiesa è riveste una singolare importanza come è evidente nel Nuovo Testamento. La famiglia è la comunità nella quale, fin dall’infanzia, si possono apprendere i valori morali, si può incominciare ad onorare Dio e a fare buon uso della libertà. La vita di famiglia è un’iniziazione alla vita nella società”. Le comunità hanno poi partecipato alla Messa con il Papa nella Basilica di San Pietro dove hanno ricevuto il saluto del Santo Padre.

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