Catanzaro, omicidio Marco Gentile: “l’omicida non ha avuto ripensamenti”

StrettoWeb

“Appare decisamente allarmante, nella personalita’ di Nicolas Sia, il fatto che il delitto sia stato il frutto di una decisione ponderata, meditata, organizzata e cioe’ che egli abbia consapevolmente e caparbiamente voluto, senza ripensamenti, la morte del giovane Marco Gentile”. E’ quanto scrive il gip Assunta Maiore nel l’ordinanza con cui ha disposto la custodia in carcere per il diciannovenne che sabato scorso ha ucciso a coltellate il diciottenne Marco Gentile. Per il giudice l’indagato e’ “estremamente pericoloso”, un soggetto “socialmente disadattato, poco inserito nel gruppo e’ incline alla marginalita'”. L’aggressione, secondo il giudice Maiore, “assolutamente priva di spiegazioni accettabili, e’ stata posta in essere nei confronti di un coetaneo disarmato e indifeso, incredulo davanti alla morte che lo attendeva: il giovane Marco, infatti, non aveva dato peso alle intenzioni del Sia, che gia’ da una settimana aveva avvisato dell’acquisto del coltello e del fatto che avrebbe voluto utilizzarlo ai danni di Gentile. E tanto aveva sottovalutato le minacce che, quando ha visto avvicinarsi Sia, gli ha persino chiesto se fosse vero che voleva ucciderlo. Il giovane Nicolas – sostiene ancora il gip – che ancora avrebbe potuto ravvedersi e tornare sui suoi passi, ha superato irremediabilmente la linea di confine tra le sue intenzioni e la realta’, e ha realizzato un proposito covato a lungo, inveendo contro Marco, colpendolo ripetutamente alla gola, senza lasciargli alcuna possibilita’ di salvezza”.

Condividi