Calabria, Tripodi (PCdi): “per i 29.000 lavoratori percettori della mobilità in deroga la situazione è tragica”

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“I giorni, le settimane e i mesi passano ma per i 29.000 lavoratori calabresi percettori della mobilità in deroga la situazione diventa sempre più tragica. Le promesse annunciate in maniera roboante dall’assessore regionale al lavoro Roccisano (PD) si sono sciolte come neve al sole e la corresponsione degli assegni viene continuamente rinviata e disattesa dal governo Renzi e dalla Regione Calabria. Si continua a giocare cinicamente con la pelle e con la stessa sopravvivenza di questi cittadini calabresi, facendo finta di dimenticare che molti sono creditori addirittura di 18 mensilità non pagate e che ciò sta determinando una gravissima emergenza sociale che colpisce questi lavoratori e le loro famiglie. Non va mai dimenticato che si tratta di migliaia di famiglie che si trovano nell’indigenza più assoluta, che si vedono negati i diritti più essenziali, come addirittura la possibilità di mandare i propri figli a scuola perchè impossibilitati a comprare libri, quaderni e accessori vari se non addirittura privati dei beni più essenziali. Ma l’aspetto incredibile della vicenda che evidenzia solo dilettantismo, arroganza e incapacità riguarda il metodo che l’assessore al lavoro sta utilizzando in questa vertenza”, scrive in una nota Michelangelo Tripodi, segretario regionale del PCdi. “Infatti, nei giorni scorsi, dopo che è emerso il totale flop delle sue dichiarazioni e, a seguito delle numerose manifestazioni di protesta dei lavoratori, il dipartimento Lavoro della regione aveva convocato i lavoratori e i sindacati per un incontro finalizzato a discutere, ancora una volta, i termini della questione. L’incontro –prosegue– con tanto di formale convocazione si doveva svolgere giovedì 15 ottobre scorso. Incredibilmente, nonostante la convocazione scritta, l’assessore Roccisano non si è presentata alla riunione e al dipartimento Lavoro della regione hanno fatto spallucce. Adesso, dopo questa serie infinita e inarrestabile di gaffe i sindacati sono stati convocati il prossimo 20 ottobre per un incontro al quale dovrebbe partecipare anche il presidente della regione Oliverio. A questo proposito, risulta decisamente apprezzabile l’iniziativa assunta dalla UIL calabrese che, anche per dare forza alla discussione e alle indubbie giuste e legittime motivazioni dei lavoratori, ha indetto un sit-in sotto gli uffici della cittadella regionale, presso i quali si terrà l’incontro in questione. Purtroppo, registriamo come altri sindacati non hanno inteso aderire alla sacrosanta manifestazione di protesta organizzata dalla UIL poiché, ancora una volta e nonostante le chiacchiere, hanno paura di disturbare il manovratore Oliverio e i loro amici del PD. Per questi personaggi, nonostante l’odio più volte manifestato da Renzi e dal PD nei confronti del sindacato, prevale l’interesse di bottega rispetto a quelli dei lavoratori. Per quanto ci riguarda – aggiunge– ribadiamo il nostro convinto sostegno alla battaglia dei circa 29.000 lavoratori calabresi che attendono da tempo immemore la corresponsione della mobilità in deroga. In tal senso, in attesa che il governo Renzi e il ministro Poletti si ricordino che esiste la Calabria e che esistono 29.000 lavoratori che attendono di percepire gli emolumenti spettanti, riteniamo che ci sia un sola cosa da fare subito: la Regione garantisca immediatamente il pagamento di tutte le mensilità arretrate ai 29.000 percettori di mobilità in deroga procedendo alle necessarie anticipazioni di cassa che saranno compensate una volta che avverrà il trasferimento dei fondi dalla Stato. Questa è l’unica cosa che va fatta per tutelare i diritti acquisiti dei lavoratori visto che le promesse della Roccisano stanno a zero”, conclude Tripodi.

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