Area dello Stretto, Bisignano: “fondamentale nel Mediterraneo”

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Le risultanze del convegno svoltosi all’Università e del report elaborato dal Centro Studi di Banca Intesa San Paolo hanno messo in evidenza la particolare valenza strategica dell’Area dello Stretto di Messina, così come da qualche anno abbiamo cercato di fare a livello locale, insieme ad alcuni qualificati docenti universitari e rappresentanti del mondo professionale, in un contesto ambientale di indifferenza e di incomprensione, prefigurando, in termini economici, sociali e culturali, la realizzazione di un “Regione dello Stretto”. Lo afferma in una nota Michele Bisignano, ex assessore all’Area dello Stretto della provincia di Messina.

Una strategicità confermata anche nell’intervento del rappresentante del Governo Nazionale, l’On. Marco Minniti, che ha evidenziato la centralità geopolitica territoriale della nostra area, nell’ambito della più vasta area mediterranea, che assumerà sempre più importanza per lo sviluppo economico globale. Si presume quindi che le scelte che verranno effettuate, comprese quelle immediate, dovrebbero muoversi in direzione del potenziamento dell’Area dello Stretto a partire dalle infrastrutture proprio in un settore fondamentale per l’economia nazionale quale è quello dei trasporti e dei trasporti marittimi. Scelte immediate quali quelle riguardanti il piano della portualità e della logistica e l’individuazione delle Autority di sistema. Piano che, però, non prevede alcun riferimento all’Area dello Stretto, anche se nella sua stesura iniziale era previsto un sistema Calabro e dello Stretto, superato poi dalle modifiche apportate che hanno prodotto la proliferazione dei sistemi portuali e delle relative Autority. Per cui, se si vuol dare un senso a ciò che è stato affermato da chi rappresentava il Governo Nazionale e da ciò che è contenuto negli studi di settore, pur prendendo atto della scelta di un sistema che guardi all’intera Sicilia Orientale, non si può emarginare un’area territoriale quale quella dello Stretto, definita uno snodo fondamentale nel Mediterraneo, relegando Messina ad appendice periferica di un sistema portuale che avrebbe sede ad Augusta, porto solo petrolifero e carente di infrastrutture, e che vedrebbe una forte presenza di Catania. Ma bisognerebbe riconoscere un ruolo centrale all’Autorità di Messina quale sede del nuovo sistema portuale Sicilia Orientale in un contesto che veda, però, così come avvenuto qualche anno fa in occasione del progetto Logimed – Logistica integrata mediterranea, una sinergia piena ed una collaborazione fra questo sistema portuale e quello calabro che coinvolge l’intera Provincia di Reggio Calabria. Immaginando, sulla falsariga di quanto fatto nel Nord Est con la realizzazione del Napa (Nord Adriatic Port Autority), un accordo di lungo periodo, nel rispetto delle singole specificità e delle singole autonomie, fra il sistema portuale calabro e quello della Sicilia Orientale; per un grande Distretto Tirreno Ionico, che sarebbe veramente competitivo con gli altri sistemi portuali del Nord Italia e dell’intera Area del Mediterraneo e che esalterebbe il naturale ruolo baricentrico del sistema portule di Messina – Milazzo.

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