Reggio, dissequestrati i locali della Fondazione Unitas Catholica

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Reggio, sequestrati lo scorso 5 agosto, i locali  della Fondazione Unitas Catholica  sono stati “liberati”

Unitas-Catholica-ReggioIl TDL di Reggio Calabria, Bellini Presidente, Asciutto e Foti a latere, accogliendo integralmente la richiesta di riesame articolata dagli avvocati Aurelio e Steve Chizzoniti nell’interesse della Fondazione UNITAS Catholica amministrata dal Sac. Prof. Antonio Foderaro ha annullato il provvedimento impugnato con il quale il GIP presso il Tribunale di Reggio Calabria in data 5 agosto aveva disposto il sequestro in parte qua della struttura ove opera la Fondazione. La vicenda è connessa ad un articolo di stampa pubblicato on-line sul presunto abbandono dei minori ospitati in seguito al quale la Procura della Repubblica ha immediatamente disposto accertamenti e verifiche delegando un pool interforze coordinato dal Dott. Domenico Crupi Comandante della Polizia Provinciale di Reggio Calabria che in data 31 luglio u.s. concludendo il blitz ha disposto il sequestro oggi totalmente annullato. I difensori hanno prodotto indagini difensive, fatture, certificazioni sanitarie, e quant’altro utile a sovvertire il quadro tenebroso mediaticamente dipinto a fosche tinte e ripreso sul versante investigativo nel cui contesto gli avvocati Aurelio e Steve Chizzoniti hanno “apertamente denunciato all’Organo di riesame gravissime omissioni che hanno indubbiamente fuorviato e depistato la Magistratura sia inquirente che giudicante. Infatti, l’informativa del presunto reato procedendo al sequestro di diverse stanze ha clamorosamente omesso di evidenziare, fra l’altro, che le stesse erano decisamente carenti dell’irrinunciabile rapporto pertinenziale fra la res sequestrata ed il reato carente del benché minimo nesso funzionale perché da tempo non utilizzate per l’espletamento dell’attività di istituto”. Gli avvocati Chizzoniti hanno anche “eccepito l’omessa, autonoma adozione del provvedimento di sequestro che, indipendentemente dall’assoluta inesistenza del nesso strumentale fra gli immobili sottoposti a vincolo ed il reato, deve essere singolarmente emesso e non considerato connesso alla convalida del sequestro che ubbidisce ad una ben diversa ratio ispiratrice. Nella specie, sostengono i due legali, si registra soltanto una laconica dichiarazione di stile “ne dispone il sequestro”, palesemente sottratta a qualsivoglia obbligo motivazionale non vincolato a quello relativo alla convalida del provvedimento cautelare. I difensori proseguono evidenziando anche la netta sproporzione della misura adottata sicuramente eccessiva rispetto alle finalità cautelari perseguite incorrendo in una indiscriminata ed esasperata compressione dei compiti di istituto della Fondazione. Gli avvocati Aurelio e Steve Chizzoniti stigmatizzano duramente il ripugnante ed anticlericale tentativo mediatico di accostare la Curia reggina a quello che molto audacemente è stato definito un “lager”, preannunciando a brevissima scadenza ulteriori iniziative volte alla punizione dei cospiratori, uno dei quali, qualche giorno addietro, anch’egli coraggioso diffamatore via facebook, si è permesso di suggerire ad una dipendente l’opportunità di non fare le pulizie in cucina”. Gli avvocati Aurelio e Steve Chizzoniti concludono dicendosi certi che “la Procura già adita non mancherà di fare piena luce su una tristissima vicenda faziosamente alimentata i cui autori, a qualsivoglia livello, devono essere puniti, mentre nessuno parla delle ingenti somme maturate e non corrisposte da parte della Regione Calabria e ciò nonostante l’UNITAS continua a garantire un servizio altamente umanitario”.

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