Messina, il boomerang dell’omofobia: il caso Cucinotta riapre il dibattito sul registro delle unioni civili

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Le improvvide dichiarazioni del consigliere comunale hanno sortito l’effetto contrario: doveva essere una chiamata alle armi del popolo “civile e cristiano” e invece sono i sostenitori della causa arcobaleno ad aver gonfiato il petto reclamando pari diritti

matrimonio-gayLe esternazioni omofobiche di Nicola Cucinotta rischiano di ritorcersi contro lo stesso consigliere. Non soltanto, infatti, il Pd ha sospeso, a livello regionale, il suo rappresentante in consesso civico, ma l’Aula consiliare di Palazzo Zanca è tornata a discutere di unioni civili, tema caduto nell’oblio dopo i pareri contrastanti registrati in Commissione. Stamane, infatti, una mini-manifestazione arcobaleno è stata organizzata nei corridoi del Comune. Evento non casuale, se è vero che dopo la reprimenda pubblica dell’assessore Panarello il movimento Cambiamo Messina dal Basso è tornato alla carica, invitando l’Amministrazione ad approvare il regolamento ad hoc per rompere l’impasse. In tal senso gli accorintiani hanno sventolato l’articolo 3 della Costituzione: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese“. “Crediamo che il Consigliere Cucinotta debba da solo trarre le conclusioni senza suggerimenti – rilevano gli attivisti in una nota – Potrà pure pensare come queste uscite gli hanno fatto guadagnare qualche supporter utile a fini elettoralistici, ma fortunatamente il paese e la civiltà vanno avanti nonostante lui e quelli come lui“.

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