Messina, emergenza rifiuti: serve nuova liquidità. Signorelli: troppi dipendenti

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Dalle analisi di Ciacci a quelle del Dipartimento. Qualcosa non torna nella gestione economica del ciclo dei rifiuti in città

Messina vive ancora l’emergenza rifiuti, abbandonata a un degrado che non riesce a contrastare. Le strade cittadine, da nord a sud, sono sempre più sporche e non si vedono guizzi organizzativi da parte di chi dovrebbe gestire il servizio. Il dirigente Domenico Signorelli, del Dipartimento Ambiente e Sanità, si appresterebbe a chiedere all’assessore Ialacqua 3 milioni in più all’anno per rendere ottimale il servizio: condicio sine qua non per garantire l’efficienza in modo sistematico. Una stima ottimistica rispetto a quelle fornite, a suo tempo, dal commissario liquidatore di via Dogali, Alessio Ciacci, che aveva ribadito la necessità d’investire 250mila euro al mese in più. Signorelli, di contro, avrebbe evidenziato come il grosso delle spese aziendali sia dovuto al pagamento di dipendenti in sovrannumero. Un dato verosimile, ma che non spiega l’ondata di sporcizia imperante. Ialacqua, intanto, è alle prese con il vicesindaco, Guido Signorino, sulla Tari. In Consiglio, entro fine mese, dovrà essere varato il balzello, ma i ritardi dell’Amministrazione nel confronto col civico consesso sono evidenti e grossolani.

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