La Sicilia è la prima regione del Sud per le morti bianche

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La Sicilia e’ la prima regione del Sud per numero di morti bianche, registrate sul lavoro, nel primo semestre 2015: 33 decessi sui 361 rilevati in tutto il Paese. Ed e’ tragicamente sul podio anche a livello nazionale: terza per numero di vittime dopo Lombardia (53) e Toscana (38). E’ quanto emerge dai dati dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro di Vega Engineering, sulla base di dati Inail. Un bilancio sconfortante, rende noto l’Osservatorio, che si aggrava e sale a 39 vittime contando i lavoratori deceduti con gli infortuni mortali avvenuti in itinere. Allo stesso modo, il totale delle vittime in Italia passa da 361 decessi a 490, contando i 129 infortuni in itinere. Ed e’ Palermo la provincia che continua a far emergere il dato piu’ rilevante della regione con 12 decessi (di cui 2 avvenuti in itinere) e che pone il capoluogo siciliano al secondo posto della graduatoria nazionale delle province maggiormente colpite dalle morti verificatesi in occasione di lavoro – insieme a Napoli – e dopo Roma (18 vittime) e Milano (16). Mentre sono 8 gli infortuni mortali complessivi rilevati in provincia di Messina, 5 quelli registrati in provincia di Ragusa. Seguono Trapani e Caltanissetta (4), Enna ed Agrigento (2), Catania e Siracusa (1).  La Sicilia, sempre secondo i dati dell’Osservatorio, e’ poi anche al 4° posto per incidenza di mortalita’ sulla popolazione lavorativa con un indice pari a 25 contro una media nazionale di 16,1. “Si tratta di un indicatore davvero importante – fanno sapere dall’Osservatorio – che aiuta a definire ancor piu’ nitidamente quanto sia elevato il rischio di morte tra i lavoratori siciliani. E sono sempre e soprattutto i cinquantenni ad essere coinvolti dalle tragedie (13 su 39). Mentre sono 10 i quarantenni che nel corso del primo semestre 2015 hanno perso la vita al lavoro”. Stando ai dati elaborati dall’Osservatorio mestrino, si scopre che le Costruzioni e il Commercio all’ingrosso e al dettaglio, riparazione di veicoli e motocicli sono i due settori con il maggior numero di vittime (5 per settore); e sono seguiti dalle Attivita’ Manifatturiere e dai Trasporti e magazzinaggi (3).

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