Grotta Mangiapane: da residenza di una famiglia di contadini a suggestivo museo e teatro di un presepe vivente nella punta più lontana della Sicilia, vicino Trapani
I primi studi sulla grotta sono stati condotti dal marchese Guido Dalla Rosa nel 1870 e da Raimond Vaufrey nel 1925. Tra i tanti reperti preistorici trovati all’interno, vi sono sono denti e ossa di animali, selci lavorate, ossidiana e pitture rupestri tuttora conservati presso il museo Pepoli di Trapani, il museo della Preistoria della Torre di Ligny e il museo Etno-antropologico di Parigi .
Dalla metà del ‘900 in poi la grotta cadde in uno stato di abbandono e gli unici esseri viventi a farne uso furono i bovini, dato che venne utilizzata come stalla a cielo aperto. Tutto ciò avrebbe potuto lasciare lo storico luogo nell’oblio per diverso tempo, se negli anni ’80 un comitato locale, l’associazione Presepe Vivente di Custonaci, non avesse iniziato a prendersene cura, facendosi carico di valorizzarla e farne un’interessante meta turistica.
Ogni anno, dal 1982, la grotta diventa lo scenario di un realistico presepe vivente, messo in scena da un centinaio di residenti del luogo, tra attori e organizzatori. Diventata di proprietà della Regione Sicilia, oltre ad ospitare la rappresentazione natalizia, è anche sede, durante il resto dell’anno, di un museo gestito dalla locale associazione di cittadini.