Celebrata una Santa Messa di rito greco-cattolico a Bova

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Una Santa Messa di rito greco è stata celebrata lunedì, 7 settembre, a Bova, in suffragio dell’anima del compianto prof. Franco Mosino, su iniziativa del Circolo Apodiafazzi. Il suggestivo rito si è svolto nella Chiesa dello Spirito Santo, ristrutturata e resa adatta alla celebrazione del rito greco. Non è il momento di ripercorrere la storia della Diocesi di Bova. Una sola annotazione si impone. Questa fu l’ultima diocesi d’Italia, dove fu soppresso il rito orientale nel 1572 per opera del vescovo Giulio Stavriano. Oggi, mutati i tempi, è stato possibile celebrare secondo l’antico rito, tanto caro ai nostri antenati. Ha avuto inizio la Divina Liturgia di San Giovanni Crisostomo, dopo l’apertura della porta centrale dell’Iconostasi. Vestiti dei ricchi paramenti orientali, in un ambiente saturo di incenso, il celebrante Giacomo Engels e il diacono Mario Casile hanno iniziato le preghiere sul recitativo cantato. La cerimonia religiosa si è conclusa con la preghiera per alcuni defunti e per il prof. Mosino, recentemente scomparso. La figura e l’opera dell’insigne studioso è stata illustrata dal prof. Domenico Minuto. Il dott. Carmelo Nucera, promotore dell’iniziativa, ha ricordato che Franco Mosino era il presidente onorario del Circolo Apodiafazzi, al quale aveva donato la sua raccolta libraria, indirizzata alla creazione di una Biblioteca ellenofona, per la cui realizzazione si sta lavorando. Il Sindaco, dott. Santo Casile, ha avuto parole di elogio e di ringraziamento nei confronti del Mosino, che aveva voluto col nobile gesto della donazione dei libri onorare grandemente la Chora tu Vua e per cui la comunità bovese sarà sempre riconoscente. Il prof. Fortunato Mangiola ha aggiunto anche la sua voce, nel manifestare la vicinanza operativa nelle varie necessità della vita al prof. Mosino. Il diacono Casile ha messo in evidenza il nesso inscindibile tra cultura e fede. Ha chiuso gli interventi Giacomo Engels, auspicando che un giorno non molto lontano le Chiese d’Oriente e d’Occidente ritrovino l’unità dei secoli passati. Come segno di gratitudine il Nucera ha fatto omaggio a Padre Engels di due volumi del Mosino, tra cui l’ultimo lavoro, intitolato Dizionario etimologico dei grecismi scientifici in italiano con scrittura bilingue . Anche il Mangiola ha fatto dono della sua pubblicazione, intitolata Domenico Lodovico Raschellà. Storia di un intellettuale cattolico calabrese del Novecento, all’Engels, anche perché al benedettino è dedicata una pagina. Padre Giacomo Engels, di origine olandese, come si legge nel testo (p. 145), è un monaco dell’Ordine di San Benedetto e risiede nel Monastero belga di Chevetogne. Di religione cattolica apostolica romana, celebra anche in rito greco, come ha fatto nella messa odierna. Studioso della religiosità grecanica, è innamorato della Calabria e ogni anno ci ritorna con piacere.

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