Reggio, le nomine di Falcomatà: al Comune e nelle società miste amici, parenti, cugini e condannati

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Reggio, la “Svolta” di Falcomatà: consulenze e gestione delle società in house a parenti indagati, amici, prescritti e condannati

Ancora scelte poco felici per il Sindaco della trasparenza e della svolta“: il nuovo “caso” sul Comune di Reggio Calabria viene denunciato sulle pagine del Quotidiano di oggi in edicola, in un’inchiesta della collega Caterina Tripodi che smaschera le consulenze imbarazzanti di Falcomatà. Parliamo di amici, parenti e cugini del primo cittadino, oltre ad altri soggetti coinvolti in inchieste giudiziarie.

L’ennesimo scivolone del primo cittadino che in 10 mesi di governo di guai ne ha già combinati parecchi, mentre la città sprofonda ulteriormente rispetto alla già buia gestione commissariale. Dopo l’affidamento del Miramare all’imprenditore amico, adesso c’è Saverio Abenavoli scelto come amministratore delegato delle nuove società in house “Castore” e “Polluce”: nell’inchiesta del Quotidiano di oggi viene ricostruita la parentela tra Falcomatà e Abenavoli, cugino di primo grado del Sindaco di Bagaladi Santo Monorchio, suocero di Falcomatà.

Anche per la gestione dei fondi comunitari, sempre secondo quanto si può leggere sul Quotidiano, il Sindaco avrebbe scelto un altro cugino acquisito: Fabio Badami, ex maresciallo capo della Guardia di Finanza finito agli arresti domiciliari nel 2007 per una brutta storia di concussione. Il processo, secondo quanto scrive il Quotidiano, s’è concluso con la prescrizione del reato. Secondo l’accusa, Badami insieme ad un collega aveva chiesto 25.000 euro ad un ristoratore della piana di Gioia Tauro per non procedere dopo aver compiuto alcuni controlli fiscali nel ristorante: per questo motivo il Gip di Reggio Calabria ne disponeva l’arresto, eseguito dai finanzieri di Palmi. Badami adesso non è più un militare, ma fa parte della classe dirigente della “Svolta” per il Comune di Reggio Calabria.

Non è finita qui: sempre per la gestione dei fondi comunitari, insieme a Badami c’è Grazia Gatto, condannata in primo grado a un anno e quattro mesi di reclusione in primo grado per il reato di falso ideologico relativamente alla vicenda di Alberto Cisterna e degli incarichi presso la Facoltà di Giurisprudenza della Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria. Badami e Gatto avrebbero già partecipato ad alcune riunioni istituzionali, pur non essendo formalmente “consulenti” del Comune. A che titolo l’hanno fatto, quindi? Ovviamente l’obiettivo era quello di portare avanti la tanto annunciata “Svolta” di Falcomatà e dal Pd, all’insegna della trasparenza e della legalità.

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