Reggio, gli atti osceni degli extracomunitari ubriachi al Lido Comunale: una bagnante scrive al Sindaco

StrettoWeb

lido comunaleUna donna di Reggio Calabria, Anna Cannizzaro, vuole testimoniare tramite StrettoWeb un episodio “sgradevole” che le è capitato oggi pomeriggio al Lido Comunale, spingendola a scrivere al primo cittadino della città per illustrare i fatti. Riportiamo testualmente la sua lettera indirizzata al Sindaco:

“Egregio Sig. Sindaco,

oggi, 17 agosto dal primo pomeriggio fino alle ore 18,30 al Lido Comunale gli utenti del Lido Comunale hanno dovuto “subire” la prepotenza e prevaricazione da parte di extracomunitari che prima hanno tentato di entrare nei locali dicendo che essendo profughi non pagano niente e poi si sono apprestati con arroganza ad entrare dalla porta centrale: chi li ha visti ha riferito che non hanno pagato.
Gli utenti hanno dovuto subire da quel momento i loro balli oltremodo indecenti con degli atteggiamenti che andavano oltre il buon costume, visto che siamo in un luogo pubblico e pieno di bambini.
Alle mie lamentele è stato risposto dal direttore del Lido che erano ubriachi, che era la loro cultura e che “non facevano nulla di male”.
Ho spiegato che non si trattava nè di bigottismo nè di razzismo e che necessitava farli rientrare in certi ranghi e che nessuno gli stava impedendo di ballare.
Il direttore mi ha rassicurato che i ragazzi in questione erano sotto monitoraggio.
Peccato che la cosa si sia protratta fino alle ore 18,30 con le stesse scene sotto le docce e sulla piattaforma.
L’utenza, impassibile è rimasta a guardare ciò che stava accadendo sotto gli occhi di tutti compresi giovani e giovanissimi.
Non riuscendo più a sopportare tali oscenità ho fatto presente ai protagonisti della vicenda che era ora di finirla: per tutta risposta sono stata redarguita con parole e gesti molto pesanti del genere: – tu mamma lo conosci bene il c…..o-, chiamandomi altresì “peripatetica”.
Quindi, per evitare che la cosa degenerasse, ho chiesto l’intervento delle forze dell’ordine (delle quali, peraltro, non si è avuta notizia).
Ho fatto presente che certi atteggiamenti, non consoni ad un luogo pubblico, non sono permessi a chicchessia; l’operatore ha risposto: “invieremo una pattuglia!”
Mi sono quindi recata nuovamente dal direttore dicendo che avevo chiamato il 113 sentendomi rispondere:-Voglio vedere cosa faranno loro-.
Gli ho fatto allora presente che noi paghiamo una bella quota per l’affitto delle cabine e pretendiamo la sicurezza oltre che la pulizia.
Il mio gesto era ciò che avrebbe dovuto fare chi gestisce il lido per il rispetto dei luoghi pubblici.
Per concludere, ad un certo punto, sono stata accerchiata dai soggetti in questione e non so come sarebbe andata a finire se non fosse intervenuto un bagnante in mia difesa.
Cordiali saluti Anna Cannizzaro“.

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